Cronaca
4 Marzo 2013
Prima omelia per il nuovo arcivescovo, accolto in pompa magna nel centro di Ferrara

L’impegno di Negri: “Chiesa nel mondo e per il mondo”

di Ruggero Veronese | 3 min

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ImmagineeeErano migliaia i fedeli e i curiosi che hanno accolto Monsignor Luigi Negri all’interno del Duomo di Ferrara per la sua prima omelia. Tanti da riempire completamente le navate laterali lasciando comunque centinaia di spettatori ad assistere all’evento attraverso il maxischermo posizionato per l’occasione, in piazza Trento Trieste. “Altro che il Palio di Siena!”, era stata l’esclamazione del nuovo arcivescovo fuori dalla basilica di San Giorgio, fermandosi a scherzare con i rappresentanti delle contrade del Palio, senza immaginare il bagno di folla a cui sarebbe andato incontro una volta arrivato in centro.

Ma un fermento simile pervade anche il palazzo Arcivescovile nel quale, mentre Negri è occupato nel rivestimento dei paramenti all’interno della cappella privata, centinaia di sacerdoti, diaconi e varie autorità religiose salgono man mano le scale e raggiungono la sala ovale e il salone degli stemmi, preparandosi alla processione che guiderà Negri fino alla cattedrale. Gli “ospiti” che parteciperanno all’evento provengono da ogni angolo della penisola, con molti religiosi venuti direttamente da San Marino per salutare il vescovo che ha guidato la loro diocesi nel corso degli ultimi anni. La processione dura solo pochi metri, quelli che separano corso Martiri della Libertà dal Duomo, ma l’applauso del pubblico sommerge i prelati mentre varcano la soglia, accompagnati dal suono delle chiarine del palio. Ora tutto è pronto per la prima omelia.

Un’omelia in cui Negri ribadisce e dà maggior forza ai concetti di impegno nella vita della comunità che aveva già preannunciato ai giovani riuniti nell’abbazia di San Giorgio. “Il vescovo, secondo l’intuizione folgorante espressa dai padri della Chiesa, rappresenta la presenza di Dio nel mondo, perchè fa rinascere quotidianamente il mistero di Cristo attorno a cui ruota tutta la rinascita di un popolo”. Un mistero che secondo Negri si esprime attraverso “l’ethos della carità e della non violenza, la cui celebrazione eucaristica va vissuta senza mistificazioni”. Il ruolo della Chiesa per Negri deve essere dunque attivo e vigile, dal momento che “la Chiesa non nasce per volontà di qualcuno, ma dallo Spirito Santo di Dio che investe l’aspetto fisico e culturale di un popolo. La Chiesa è nel mondo ed è per il mondo”.

P1000214wConcetti che il vescovo riconduce anche alla vita di tutti i giorni toccando alcuni argomenti di grande attualità nel dibattito degli ultimi anni, come il ruolo e i limiti dello sviluppo scientifico: “Perchè la rinascita di un popolo non deve venire dalla fiducia nella scienza e nella sua capacità manipolatrice, ma dalla parola di Cristo che rappresenta la nostra salvezza”. O quando, accennando ai valori della famiglia, accenna alla “innegabile capacità delle persone di dare vita alla società attraverso la famiglia, che deve essere tra uomo e donna e feconda”.

L’impegno di Negri si preannuncia particolarmente rivolto all’intreccio con le istituzioni e col mondo delle associazioni, ispirandosi ai valori cristiani che guidano la Chiesa. “Cristo ci cambia – ha affermato il nuovo arcivescovo – rendendo utile la nostra esistenza, e senza percorrere il sentiero tortuoso del nichilismo, nel quale l’apostasia di Gesù finisce per essere un’apostasia verso se stessi. Per questo vogliamo custodire anche il cuore di chi si dichiara lontano o nemico della Chiesa perchè, come disse Blaise Pascal, ogni uomo cerca Dio dentro al proprio cuore”.

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