Politica
16 Novembre 2012
A Ferrara tensione per l’assemblea semestrale con i consiglieri regionali

Cinque Stelle, Favia bocciato da Grilli estensi e Comacchio

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Anselmo. Un programma di tutti contro la “propaganda” di Fabbri

Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale

Processo stadio. “Tutti i margini di sicurezza non erano stati rispettati”

Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019

Operazione “Drivers”, altri tre arrestati finiscono in carcere

Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Drivers" sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti

Droga ad uso universitario

Finito a processo per spaccio di sostanze stupefacenti, lui si difende e respinge ogni accusa, giustificando quella droga in suo possesso come materiale legato ai suoi studi universitari che, a differenza di quanto oggi gli viene contestato, regalava ai suoi amici

Cinque Stelle promossi a metà nella terra degli epurati di Ferrara e Cento, e bocciati dall’unico comune in cui sono amministratori, Comacchio. È passato anche per Ferrara il tour dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che ogni sei mesi espongono ai propri elettori quanto fatto in consiglio regionale e i risultati raggiunti nell’ultimo periodo, chiedendo la riconferma del mandato per continuare. E ne è venuta fuori una serata che Giovanni Favia e Andrea Defranceschi potrebbero ricordare a lungo, nella città che presenta forse la situazione più strana per il movimento di Beppe Grillo. Infatti oltre alla ben nota divisione tra Grilli Estensi e Progetto per Ferrara si sono aggiunti ieri anche i malumori di Comacchio, che si sente abbandonata dai consiglieri regionali e lascia intendere che la sua (quasi) scontata riconferma non dipenderà dai voti lagunari.

Favia e Defranceschi arrivano mercoledì a Casa Cini, dov’è in programma l’assemblea, prima delle 21, e cominciano con una raffica di informazioni sul proprio operato. Spiegano le vittorie e le “mezze vittorie” ottenute, come l’abolizione dei vitalizi. “Una mezza vittoria perché – racconta Favia – ‘loro’ da buona casta hanno voluto a tutti i costi mantenerli per se stessi, cercando motivazioni tecniche, ad esempio che non si può cambiare la legge mentre è in corso la carica”.

Ma sono parecchi gli argomenti trattati a turno da Favia e Defranceschi: l’incentivazione dell’uso della bicicletta, il destino delle macerie del terremoto, la richiesta alla Protezione Civile di non sottovalutare la presenza di amianto nelle case crollate, la lotta alle auto blu (“abbiamo portato in procura ricevute da 6-700 euro per ogni missione”).

I prossimi impegni saranno per l’abolizione della Consulta emiliano romagnola (“54 membri che devono fare due assemblee all’anno in hotel a cinque stelle”) e per alcuni tagli previsti nella spending review. Ad esempio riguardo gli ospedali. Il problema è che “i tagli non si faranno per posto letto, ma chiudendo interi reparti. A Cona avete questo splendido nuovo ospedale costato “appena due euro”, e questo problema non ci sarà, ma gli altri potrebbero veder chiuse parecchie sezioni”.

Tutto questo fino a metà della serata, che segna uno spartiacque decisivo nei contenuti e nei toni. Per una platea non abituata alla presenza di stampa e televisioni nazionali, il bisogno di regolare le questioni interne al movimento ferrarese ha avuto la meglio sulla trasparenza dell’assemblea, e alcuni rappresentanti dei Grilli Estensi hanno richiesto che fossero fatti uscire i taccuini e telecamere. “Scusa Giovanni ma lo devo dire – esordisce Tommaso Mantovani – non ti sembra di avere dato un taglio troppo mediatico a questa assemblea? Perché io oggi avevo voglia di litigare, ma non lo faccio perché poi si dirà che il Movimento è frammentato. Non c’è la libertà di fare un dibattito tra di noi seriamente”. Una questione che, paradossalmente, manda davvero in frantumi l’unità che aveva caratterizzato la prima parte della serata, con varie persone che, una volta usciti i giornalisti, si lamentano della decisione e invitano a non chiudersi al mondo in maniera settaria. Vola anche qualche parola forte, con Favia che prova a riportare la calma fino a quando è soccorso da un attivista che si impone sul resto della sala: “Io mi vergogno di voi! Il movimento 5 stelle: questa è la gente intelligente? State litigando come bambini”. Un assist decisivo al il consigliere regionale che ha la possibilità di spiegare la propria posizione nei confronti dei media: “nel momento in cui noi facciamo un’esposizione delle battaglie che portiamo avanti in Regione, e una tv vuole riprendere quello che facciamo, per me può farlo. Non è un talk show. Non mi sembra una cosa così sconvolgente, e siete liberissimi di fare tutte le critiche che dovete, perché noi non abbiamo niente da nascondere”. Mantovani spiegherà a margine che la sua presa di posizione era rivolta verso chi “cerca a tutti i costi la platea mediatica a scapito della chiarezza interna”.

Ma l’uscita della stampa è decisiva soprattutto per rivelare il vero caso della serata, ovvero la riprova che a Ferrara il binomio Favia-Tavolazzi non sia ben visto e la “ribellione” del movimento comacchiese ai consiglieri regionali. Già nelle prima parte di assemblea il sindaco Marco Fabbri aveva punzecchiato in maniera scherzosa Favia e Defranceschi (“quand’è che venite da noi a mangiare un’anguilla? Sappiamo che avete molto da fare in Regione ma vorremmo vedervi di più sul territorio”), ma quella che sembrava poco più di una battuta, con la stampa fuori dai giochi, assume quasi la dimensione di un prendere o lasciare. “Il nostro compito a Comacchio è amministrare, non fare opposizione – tuona l’assessore Sergio Provasi -, e vorremmo capire se ci tenete o no a chi ha preso il 70% dei voti. Se non venite voi da noi verremo noi a Bologna, ma attenzione, perché noi non abbiamo rispetto per nessuno, neanche per noi stessi, e saremo spietati con noi stessi e con gli altri”. Una frase che trova riscontro nel momento delle votazioni per la riconferma dei consiglieri regionali: Favia e Defranceschi passano, ma sembrano già lontani i tempi dell’acclamazione all’unanimità. La maggioranza non è proprio bulgara. E a mancare all’appello, insieme a quelli dei Grilli estensi (ieri una decina) sono proprio i voti di Comacchio. “Per ora non è una bocciatura – minimizza Provasi -; diciamo  che li abbiamo rimandati a settembre”. Più caustico Mantovani: “nessuna meraviglia per noi”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com