Politica
13 Novembre 2012
Marattin: “È l’ennesima azione che intenta. Pensa di vincere qualcosa?"

Esposto di Tavolazzi sul caso Lageder

di Ruggero Veronese | 3 min

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Nuove grane in vista per la giunta Tagliani. Dopo i vari esposti di Progetto per Ferrara riguardo i pagamenti a Hera per la discarica di Ca’ Leona, la vendita delle reti gas e gli effetti del derivato Dexia (questi cofirmati alla Lega Nord), la lista di Valentino Tavolazzi ha depositato presso la corte dei conti un nuovo fascicolo per accertare eventuali responsabilità dell’amministrazione comunale nel caso Lageder.

Secondo Tavolazzi “anche quella di Lageder è una storia di sprechi, con un conto pagato dal Comune pari a 2,6 milioni di euro, che pesa come un macigno sulla città e sulla credibilità amministrativa e politica della maggioranza che la governa da sessant’anni”. Una denuncia forte ma accompagnata da una documentazione dettagliata, che spiega come il sindaco Tiziano Tagliani fosse al corrente dell’andamento del processo già dieci anni fa, da vicesindaco e assessore agli affari legali, e come insistendo nella battaglia legale “abbia portato a una crescita spropositata delle spese processuali con un aumento di ben 1,8 milioni dalla prima sentenza”.

“Il sindaco – continua Tavolazzi – ha dato il suo contributo allo spreco, quando alla fine del 2002 decise di appellare a Bologna una sentenza del tribunale di Ferrara, benevola nei confronti del Comune, che stabiliva in circa 800mila euro il prezzo del terreno più oneri e spese. Inoltre, insieme al Pd, egli ha nascosto ai cittadini e ai consiglieri l’esistenza ed i rischi connessi alla vicenda, fino a quando il pignoramento dei conti correnti del Comune da parte di Lageder lo ha costretto ad uscire allo scoperto e a portare in consiglio comunale la regolarizzazione di un debito a lui noto da almeno un anno e mezzo (la sentenza della corte d’appello di Bologna risale infatti al marzo 2011, ndr)”.

Ad aggravare la posizione degli amministratori – secondo l’ex grillino – sarebbe non tanto la decisione, poi rivelatasi fallimentare, di ricorrere in appello cercando di limitare le spese, ma soprattutto il non aver reso pubblica la vicenda e l’aver agito senza considerare una spesa probabilmente già preventivabile. La critica del Ppf infatti “riguarda il fatto che la giunta non ha accantonato un euro per far fronte alla condanna del Comune benché nota, non ha informato i cittadini e, pur consapevole di dover pagare quella somma ai Lageder, alla fine del 2011 ha approvato una variazione di bilancio che riconosceva a Hera 750 mila euro, secondo noi non dovuti, per un presunto (il dubbio riguardava l’esigibilità o meno della somma, ndr) vecchio debito riguardante la discarica Ca’ Leona. Ma il fatto politico più grave è rappresentato dall’utilizzo dell’avanzo 2010 per pagare Hera, decisione che si innestava nel massacro imposto ai cittadini dal governo Monti (per Ferrara un aumento di tasse nel 2012 pari a circa 30 milioni di euro) e dall’aumento dell’addizionale Irpef 2012, per ulteriori 3,9 milioni di euro”.

Ora spetterà alla magistratura contabile verificare l’operato amministrativo nell’arco dell’intera vicenda. Una prospettiva che non sembra preoccupare più di tanto l’assessore al bilancio. Dal canto suo, infatti, Luigi Marattin si limita a una laconica conta delle azioni giudiziarie di Tavolazzi: “è il quarto o quinto esposto che fa (tutti senza conseguenze, finora). Al decimo cosa vince?”.

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