Ars et Labor. In ogni partita c’è lo zampino di Senigagliesi
L'Ars et Labor, finalmente, regala una bella vittoria ai suoi tifosi nel suo stadio, il “Mazza”, contro il Massa Lombarda
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La giunta comunale ha dato il via libera al sindaco Alan Fabbri per incaricare un legale esterno, con l'obiettivo di avviare la procedura esecutiva e recuperare i 100mila euro di provvisionale riconosciuti al Comune di Ferrara nel processo alla mafia nigeriana
Settembre, per tradizione politica, è tempo di bilanci e di visioni future. "Settembre (dovrebbe essere) mese di riflessioni (possibilmente serie)", sottolinea Silvano Tagliavini, portavoce del Coordinamento cispadano NO autostrada - SÌ strada a scorrimento veloce, che interviene a margine delle recenti Feste del Partito Democratico a Ferrara e Bologna
Le contrade ferraresi hanno iniziato con grande entusiasmo la Tenzone Aurea della Fisb, la Federazione Italiana degli Sbandieratori, che si è disputata in questo fine settimana a Formigine. Dopo le prime tre specialità, i portacolori estensi hanno già fatto parlare di sé con prestazioni di rilievo e diversi podi
Alla festa nazionale Udc, alla presenza di Meloni, Salvini, Tajani, il ministro Adobi e il Ministro delle Finanze Giorgetti, è stato presentato il piano Bizzarri, promosso da Riccardo Bizzarri, responsabile nazionale economia e fisco Udc ed ex sindaco di Masi Torello. Il progetto nasce dalla filosofia di far sì che “il fisco diventa un po’ più umano”
Omicidio Avanzi, il cerchio si è chiuso. Anche il terzo responsabile dell’omicidio dell’anziana 94enne di via Bologna è finito nelle mani della giustizia. Si tratta del 25enne rumeno Florin Catalin Leneschi, arrestato ieri sera attorno alle 20 in Romania in località Ilfov, a 20 chilometri dalla capitale Bucarest, mentre transitava lungo una strada statale. Dovrà rispondere di omicidio, rapina e lesioni aggravate, assieme agli altri due giovani già arrestati per lo stesso episodio del 7 settembre: il 25enne polacco Mariusz Chovaniak, fermato a Ferrara il 9 settembre, e Marius Valer Damian, 25enne rumeno rintracciato lo scorso 12 settembre in Romania, a Slobozia, e arrestato mentre si trovava nella sua abitazione.
Le indagini e le ricerche si sono quindi chiuse con un “eccellente risultato” raggiunto – come sottolineato dal questore di Ferrara, Luigi Mauriello – “grazie alla caparbietà e alla tenacia degli uomini della squadra mobile, che hanno tenuto contatti quotidiani con l’Interpol e con l’ufficiale di collegamento in Romania, al quale abbiamo fornito tutte le informazioni per l’individuazione anche del terzo componente del gruppo”. Terzo componente che è stato individuato con una certa difficoltà, non essendo mai stato in Italia prima di allora, e che sentendosi braccato (il caso ha fatto parecchio scalpore in Romania e ha occupato le pagine dei media e i tg nazionali) non aveva fatto ritorno nell’abitazione nella quale viveva con i familiari, ma si spostava in continuazione in alloggi di fortuna facendosi anche ospitare da conoscenti o amici.
I particolari della vicenda, così come ricostruiti dagli investigatori, sono stati descritti dal dirigente della squadra mobile di Ferrara, Andrea Crucianelli, e per capire come andarono le cose bisogna risalire a un paio di giorni prima della rapina sfociata nel brutale omicidio di Leda Avanzi. E’ il 5 settembre scorso e i rumeni Damian e Leneschi arrivano in Italia dalla Romania. Damian, che era già stato a Ferrara e aveva precedenti con la giustizia (aveva scontato i domiciliari nel 2010 nella casa della sorella in via Gaetano Pesci per reati contro il patrimonio), chiede ospitalità a un giovane che conosce, il polacco Mariusz. La loro intenzione è quella di recarsi in Germania per trovare lavoro e Ferrara è solo una tappa intermedia. Il giorno seguente Damian riferisce a Mariusz di aver bisogno di soldi, sia per andare in Germania sia per acquistare un regalo per un matrimonio al quale doveva partecipare. Secondo gli inquirenti Mariusz stesso si sarebbe quindi fatto promotore di un ‘facile colpo’ nella casa dell’anziana, dicendo ai due che avrebbe voluto rimanerne fuori. Il fatto che quel giorno Mariusz abbia perso il telefonino (non si sa se davvero smarrito o rubato dai due rumeni) gli dà fra l’altro la scusa di entrare nell’abitazione che già conosceva, dato che sua madre aveva in passato sostituito la badante, chiedendo all’attuale badante Teresa H. di poter utilizzare il computer per comunicare il nuovo numero di cellulare agli amici di Facebook. I tre avrebbero quindi architettato la rapina per il giorno successivo
Mariusz Janusz Chowaniak
Marius Valer Damian
Catalin Florin Leneschi
Il giorno della rapina-omicidio, il 7 settembre, dopo aver fatto colazione alle 10.30 Damian e Leneschi entrano nel condominio di via Bologna per primi, con l’intenzione di salire le scale e nascondersi. Tant’è che proprio la badante li aveva incontrati sotto casa e aveva chiesto loro a quale piano dovessero andare, per poi lasciarli prendere l’ascensore. Alle 11 il giovane polacco è salito secondo il piano prestabilito, è entrato nella casa dell’anziana e, come d’accordo con Teresa H., ha utilizzato il computer. Si è trattenuto una mezz’ora, quindi nell’uscire, accompagnato alla porta dalla badante, i due rumeni sono entrati in azione, spingendo Mariusz da parte e afferrando la donna per trascinarla in casa. Un’entrata in azione maldestra, che ha permesso alla badante di vedere con la coda dell’occhio le scarpe di Mariusz e la sua fuga (il polacco, interrogato, dirà invece di non essere stato presente e non aver visto nulla). Dopo la rapina e il brutale gesto del vaso rotto in testa all’anzianan per zittire le sue urla, i due sono fuggiti imboccando la porta del condominio sul retro che sbuca in via Fabbri, che probabilmente conoscevano grazie a un precedente sopralluogo.
Mariusz li aspettava nel suo appartamento in via Porta Romana e quando li ha visti arrivare non era al corrente della gravità di ciò che avevano commesso i due rumeni. Nell’abitazione di Mariusz è entrato solo Leneschi e ha preparato le valigie anche per il connazionale, quindi i due si sono recati in stazione mentre Mariusz è rimasto a casa ancora ignaro della situazione. I tre sono comunque stati notati da una signora, la cui testimonianza si è rivelata preziosa per le indagini. Secondo gli investigatori i due fuggitivi potrebbero essersi inizialmente fermati a Milano, ospiti da amici, prima di fare ritorno in Romania.
Dopo il fermo di Mariusz le indagini si sono concentrate subito su Damian, che è stato riconosciuto sia dalla badante che dalla super testimone di via Porta Romana dalle foto segnaletiche in possesso della polizia. Riscontri che hanno permesso alla procura di emettere nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare ‘girata’ all’Interpol ed eseguita, appunto, il 12 settembre nell’abitazione del rumeno. Leneschi si è sentito braccato nell’apprendere dai media rumeni la notizia dell’arresto, fatto che ha complicato non poco la sua individuazione. Il terzo uomo, della cui identità di cui si sapeva poco o nulla, è stato riconosciuto dai testimoni andando a spulciare nel profilo Facebook di Damian fra le foto con gli amici (Damian non aveva fatto in tempo a cancellare tutto il suo profilo). Foto trasmesse immediatamente all’Interpol che ha avviato le ricerche nei luoghi che frequentava, fino all’arresto avvenuto ieri sera.
I due rumeni verranno estradati nei prossimi giorni e giungeranno in Italia a Fiumicino o a Malpensa, dove saranno condotti in un carcere locale prima del loro trasferimento nel carcere di Ferrara. Ancora non si sa chi dei due abbia materialmente procurato la morte dell’anziana rompendole un vaso in testa e per risalire all’autore saranno importanti i rilievi della scientifica sulle impronte, sebbene uno dei due rumeni indossasse guanti durante la rapina.
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