Alla fine è stato un successo su tutti i fronti, ma il lavoro che ha comportato la realizzazione dell’edizione 2011 della rassegna “Ferrara Sotto Le Stelle” è stato difficile e rischioso. “Anche per noi – spiega il direttore artistico della manifestazione, Roberto ‘Bobo’ Roversi – sono arrivati i tagli del Comune, dai 150mila euro dello scorso anno ai 75mila a disposizione quest’anno. Abbiamo quindi fatto il giro delle agenzie di booking, che hanno rischiato in proprio diversi concerti, pagando cioé gli artisti e sperando di guadagnare dallo sbigliettamento. Hanno rischiato a certe condizioni, dato che noi dovevamo garantire il contesto complessivo riguardante lo staff tecnico, la sicurezza e tanto altro. Inoltre abbiamo chiesto uno sforzo notevole a sponsor privati, come Enel. Alla fine l’arrivo di così tanto pubblico, 25mila spettatori in nove date, ha fatto contenti tutti. Se non fosse andata in questo modo per la rassegna si sarebbe chiusa una strada. Ora invece possiamo continuare a ragionare sul futuro”.
Un futuro che potrebbe essere abbastanza prossimo, dato che proprio Roversi si è messo già al lavoro per cercare di realizzare, entro l’anno, quello che lui stesso chiama “una coda dell’edizione 2001 o un’anteprima della prossima edizione”. “Stiamo inoltre cercando soluzioni per poter utilizzare spazi diversi della città per i concerti. Non sarà facile, ma posso dire che al momento siamo alla fase dei rilievi tecnici”. Il bilancio di Ferarra Sotto Le Stelle è dunque più che positivo e lo è, stando a quanto riferisce il direttore artistico, per una serie di punti di forza che vanno dal fascino della location ai concerti in esclusiva nazionale, oltre alle due serate di “Bands Apart”, la sezione dedicata alla musica indipendente più ricercata e innovativa. “La nostra forza – è convinto Roversi – è quella di riuscire a intercettare, come nel caso di Joanna Newson e di Josh T. Pearson che hanno chiuso la rassegna l’altra sera, queste forme di espressione musicale così radicali, ma così in grado di attirare un pubblico con gusti non comuni che rappresenta una sorta di avanguardia di ascolto. Ciò che fa la differenza è il fatto che proprio le due date di “Bands Apart” hanno registrato il sold out, segno che non si tratta di sperimentazioni fini a se stesse. C’è un pubblico colto che risponde”.
Pj Harvey, Skunk Anansie, The National, Subsonica e Verdena hanno garantito i grandi numeri (insieme hanno totalizzato quasi 20mila spettatori), ma sono gli appuntamenti più ‘di nicchia’ che fanno parlare e fanno della rassegna un punto di riferimento. Il concerto inaugurale con i Verdena e con diverse band dell’indie italiana, denominato “Un giorno del tutto differente”, sarà fra l’altro contenuto, con interviste e brani dal vivo, in un dvd della Universal che uscirà a settembre. Un ritorno di immagine garantito, a conferma che “Ferrara Sotto Le Stelle” continua a essere considerato uno dei migliori festival italiani. “Ferrara è considerata una città facilmente raggiungibile – aggiunge Roversi – così il pubblico arriva da tutta Italia quando i concerti sono in esclusiva, persino dalla Sardegna (è successo per i Beirut), mentre le date diciamo meno esclusive vedono arrivare spettatori daol resto della regione e dal Veneto. Abbiamo anche buoni segnali dall’estero, in particolare dal vicino Est Europa. Tutto questo crea indotto per la città e noi non possiamo che rallegrarcene. Sono tanti i fruitori dei concerti che vedono Ferrara per la prima volta”.