"Quanto accaduto alla donna transgender detenuta nel carcere dell’Arginone è di una gravità inaudita". Anna Zonari, consigliera de La Comune di Ferrara, interviene su ciò che è accaduto dalla casa circondariale Costantino Satta di Ferrara. A rendere poi questa vicenda "ancora più insopportabile" sono poi arrivate "le parole pronunciate dall’ex direttrice del carcere, Nicoletta Toscani, che ha ricoperto l’incarico all’Arginone dal 2019 fino al luglio 2024"
Due richieste di rinvio a giudizio e una di condanna con rito abbreviato. Sono quelle che la pm Isabella Cavallari della Procura di Ferrara ha avanzato ieri (martedì 1 luglio) mattina, durante l'udienza preliminare per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana
Quattro anni di condanna con rito abbreviato. Sono quelli inflitti - in primo grado - all'architetto e immobiliarista vicentino 70enne Giovanni Battista Farneda, finito a processo con l'accusa di bancarotta fraudolenta di una delle proprie società, la Uno View Auditing Srl
È stato rinviato a giudizio per la seconda volta il 52enne nigeriano Victor Chukwuyekwu Obileme, accusato di omicidio volontario aggravato e trasporto di sostanze stupefacenti per la morte del 33enne connazionale Solomon Okocha che, a marzo 2020, sulla Statale 16 nei pressi di Monestirolo, fu trovato senza vita lungo il ciglio della strada, dopo che uno degli ovuli di eroina che stava trasportando all'interno della propria pancia si ruppe con conseguenze letali
Altevolx, associazione nazionale Tutela utenti della strada, fa sapere di aver "chiesto alla Procura della Repubblica di Ferrara, che sia disposto il sequestro cautelare urgente di tutte le apparecchiature non 'debitamente omologate' abilitate al funzionamento automatico di pertinenza ed installate nel Comune di Ferrara"
“Non trattateci male”. È l’unica cosa che concede a taccuini e microfoni Marcella Gennari all’uscita dal tribunale di Ferrara.
Lei, la figlia Francesca Ferretti, sua assistente, e Chiara Compagno, l’altra dottoressa accusata di corruzione, peculato, truffa allo Stato e falso nell’ambito dell’inchiesta ‘Red Pass’ sulle false vaccinazioni contro il Covid-19 e le false attestazioni di esenzione dal vaccino, sono comparse davanti al gip Carlo Negri per l’interrogatorio di garanzia e la valutazione sull’applicazione della misura cautelare.
Meno laconica è Chiara Compagno che, rispondendo alla domanda di un giornalista, afferma che “penso ai miei pazienti con molto affetto, mi conoscono molto bene. Sto bene e mi dispiace che abbiano cambiato medico”.
Assediata dai cronisti e dalle telecamere, per l’indagata risponde il suo avvocato, Carlo Bergamasco: “La dottoressa Compagno ha risposto a tutte le domande del giudice con la serenità di chi può rivendicare di avere sempre agito secondo scienza medica e coscienza e sensibilità individuale”.
Quanto alla decisione di eseguire false vaccinazioni, si tratterebbe a detta del legale di “una scelta professionale e culturale, non ideologica ma deontologica. E comunque tutte scelte in pieno accordo con i pazienti e per il bene dei pazienti”.
“Le scelte possono essere l’una o l’altra – aggiunge Bergamasco -, non esistono casi uguali come non esistono processi uguali l’uno all’altro. Nel merito non entriamo oltre perché i processi si fanno in aula”.
Proprio in aula, Compagno (che è assistita anche dagli avvocati Lorenzo Valgimigli ed Enrico Ferri) ha confermato le circa trenta contestazioni che le vengono mosse, tranne alcune per le quali ha dato dei chiarimenti, e soprattutto ha letto una sorta di comunicato in cui ha in sostanza rivendicato la bontà del suo operato anche davanti a giudice e pubblico ministero Ciro Alberto Savino. Ha anche iniziato a leggere un elenco da dei pazienti falsamente ‘vaccinati’ non presenti al momento tra le persone già identificate dalla guardia di finanza, prima di scoppiare in un pianto a dirotto. In quell’elenco aveva dimenticato d’inserire il nome di Marcella Gennari.
Le indagate hanno comunque lasciato intendere di avere la volontà di collaborare. Per tutte e tre il gip ha confermato le misure cautelari.
Mentre iniziano ad arrivare le prime revoche dei green pass per le circa 120 persone già identificate tramite le intercettazioni, gli inquirenti invitano i soggetti che sanno di poter essere coinvolti nel giro di false vaccinazioni a farsi avanti.
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