Spettacoli
2 Gennaio 2016
Ultimo spettacolo del 2015 per lo spazio teatrale di Ferrara Off con la performance di Francesca, Lucia e Maria Chiara Mezzadri

Tre sorelle un solo “Corpo”

di Redazione | 2 min

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(foto di Daniele Mantovani)

(foto di Daniele Mantovani)

di Federica Pezzoli

Tutto esaurito mercoledì 30 dicembre nella sala di Ferrara Off in via Alfonso I d’Este per l’ultima replica dell’ultimo spettacolo della stagione 2015. Anzi, bisogna aggiungere altre sedie per far accomodare il pubblico venuto ad assistere a “Corpo”, la performance appositamente creata per Ferrara Off da Lucia, Maria Chiara e Francesca Mezzadri, tre sorelle rispettivamente voce, danzatrice e autrice dei testi. Un’altra sorella, Matilde, è poi autrice della locandina dello spettacolo.

Lucia, Francesca e Maria Chiara abitano in tre diverse città sparse per l’Europa, in Spagna, Svezia e Germania, ma questo non ha impedito loro di lavorare a questo spettacolo nato “da un’atmosfera famigliare”, come spiega Francesca, e “dalla voglia di esprimersi insieme” ciascuna attraverso la propria arte, come afferma Lucia, nell’incontro con gli spettatori che è ormai tradizione al termine degli spettacoli. E così è nato il loro primo lavoro ‘in famiglia’: “Corpo”, un primo studio sulla “libertà di una creazione”, “un incontro di esperienze, di pensieri, di emozioni”, lo definiscono le sue autrici.

In scena ci sono Lucia, attrice e cantante, e Maria Chiara, che la rivista specializzata tedesca “Tanz” ha definito la migliore danzatrice del 2015: la voce della prima e il corpo della seconda diventano esemplari paradigmatici della voce e del corpo umani. Il corpo di Maria Chiara è completamente esposto, ma lo sguardo indaga negli occhi degli spettatori, uno per uno, mentre Lucia snocciola tutte le cifre fisiche di quei “100.000 miliardi di cellule”. Poi il corpo si anima e l’interazione di muscoli, di tendini, di ossa con sangue, polmoni, cervello, dà vita a un movimento e poi a una danza: una danza a tratti quasi estatica, che non è sfoggio di grazia e leggiadria, ma una sfida ai limiti del corpo che si contrae e si accartoccia. Nel mentre, la voce da respiro si fa melodia e poi silenzio. Voce e corpo entrano in risonanza fra di loro e con il pubblico, che percepisce palpabile il filo invisibile che unisce le performer.

“C’è una storia che inizia e finisce nel nostro corpo”, “a ognuno una forma, a ognuno una storia”: ecco cosa ci differenzia e nello stesso tempo ci accomuna tutti. Ecco perché ciascuno può prendere da “Corpo” ciò che vale per sé e nello stesso tempo trovare tanto in comune con gli altri.

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