9 Aprile 2014
Valeria Rustici: “La strada giusta non è in fondo a destra”

Una parte di Sel non farà campagna per Tagliani

di Marco Zavagli | 3 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

SANYO DIGITAL CAMERA“La strada giusta non è in fondo a destra”. Valeria Rustici, coordinatrice comunale di Sel, rompe gli indugi e grida ai quattro venti quanto si è tenuta dentro da mesi. Almeno da gennaio, dalla fase congressuale che a livello provinciale si distanziava sempre più da quello nazionale, da sempre contrario a governi delle larghe intese. Il suo malessere all’interno della strategia provinciale lo aveva già esternato allora: “rompere il legame tra il Pd e la destra e di rilanciare una nuova stagione di discussione e alleanza tra le forze della sinistra”. Il sindaco uscente rispose che non è da lui fare la corte a Sel.

L’ha fatta invece alla parte di destra fuoriuscita dal Pdl, incontrando in tempi non sospetti gli ex Pdl di Liberi e Forti, come scappò detto a Levato in occasione della presentazione della lista Ferrara Concreta.

E quella lista, la “colonna destra di Tagliani” come si sono definiti gli stessi componenti, non è compatibile secondo la Rustici con l’idea fondativa di Sel, che “è nata – ricorda la coordinatrice del circolo Don Chisciotte – con lo scopo di riuscire a raccogliere il popolo della sinistra in un unico luogo”.

Per mesi la Rustici ha cercato di ‘raddrizzare’ il timone del partito che virava inevitabilmente verso il Pd e l’alleato di destra. “E ci eravamo riusciti. Eravamo Siamo riusciti ad agganciare con il nostro modo nuovo di fare politica, che rompeva gli schemi semplicemente perché quegli schemi noi non li conosciamo, pezzi importanti della nostra città”. Poi però è cominciata la stagione dei congressi.

In quei congressi, così a ridosso delle amministrative, a mio avviso, hanno ripreso vigore le peggiori pratiche politiche. In ogni luogo insieme ad altri compagni abbiamo provato a sostenere l’idea che quello a cui dobbiamo puntare è governare sì, ma solo attraverso il consenso e non attraverso gli accordi di partito. Perché è davvero improbabile che Sel possa riuscire a stare in un’alleanza che comprende pezzi della destra ferrarese senza perdere in credibilità”. Pensiero distante dalla segreteria provinciale che invece ha deciso per l’alleanza, confidando nella funzione di garante di Tagliani. Eppure “penso che Ferrara Concreta rappresenti un problema per una coalizione di centrosinistra. La destra è il nostro avversario e per sconfiggerla non è di certo sensato prendersela in coalizione. Occorre essere alternativi, non alleati”.

Una “scelta incomprensibile” della quale non vuole fare parte la Rustici, che annuncia che non farà campagna elettorale per Tagliani a queste amministrative. E non sarà la sola, visto che già una quindicina di attivista, lo zoccolo duro del partito a livello di circolo, ha già preso altre strade e alcuni di loro saranno candidati nella lista “Valori di Sinistra” che raggruppa Rifondazione, Pdci e Italia dei Valori. La Rustici rimarrà invece nel partito e si dedicherà da qui al 25 maggio esclusivamente alla campagna della lista “L’Altra Europa con Tsipras”.

Le stesse cose la coordinatrice comunale le aveva dette domenica scorsa in un intervento applauditissimo all’assemblea nazionale. “In riferimento alle strane alleanze di Ferrara – riporta la protagonista diretta – ho detto che se Brunetta non dovesse più avere la tessera di Forza Italia rimarrebbe comunque Brunetta. Dopo quel mio discorso molti iscritti di tante parti d’Italia mi hanno fermato per dirmi di rimanere coerente con questa scelta”.

Lo strappo consumato in Sel alla vigilia di una tornata elettorale ha pochi precedenti. Ultimo in ordine di tempo è quello dei Verdi che all’interno della Sinistra Arcobaleno si rifiutarono di promuovere Soffritti alle elezioni politiche del 2008. Altro precedente, questa volta per quanto riguarda alleanze tra democratici e destra, si è registrato nel 2012 a Comacchio, dove Pierotti, candidato del centrosinistra, prese con sé gli ex An mascherati da civica. Quella mossa, la storia insegna, non gli portò troppa fortuna.

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