Salute
30 Novembre 2022
Erano 12 nel 2021. Il direttore sanitario di Ausl Ciotti: “La prevenzione è fondamentale”. Il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole

Aids, i numeri dell’Hiv a Ferrara: 11 le nuove diagnosi rilevate nel 2022

di Redazione | 10 min

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Anche quest’anno il 1° dicembre ricorre la giornata mondiale contro l’Aids per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione su un’emergenza mondiale i cui dati sono ancora lontani dai target dell’Oms in quanto a riduzione dei contagi e dei morti. Cosa viene fatto sul nostro territorio a livello di prevenzione e sensibilizzazione a partire dai ragazzi? Quali sono i dati relativi ai nuovi contagi e ai pazienti in cura?

Se ne è parlato nel corso di una nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format web a cura dell’Azienda Usl di Ferrara, condotto da Alexandra Boeru) con Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Ferrara, Luisa Garofani direttrice Serd Ausl Ferrara, Daniela Segala, referente Sezione Hiv/Aids Uoc Malattie Infettive ed Immunodeficienze virali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Alberto Urro, referente progetto “Scuole che promuovono salute” del Serd Ausl Ferrara, Silvia Barbaro responsabile Spazio Giovani Ausl Ferrara e Manuela Macario presidente Arcigay Ferrara.  

“Il virus Hiv non riguarda soltanto i territori o le popolazioni più disagiate, è purtroppo un problema diffuso ovunque. Non se ne parla mai abbastanza”, esordisce in apertura il direttore sanitario Ausl Emanuele Ciotti, che aggiunge: “Per fortuna la rete dei servizi sanitari ha un ruolo determinante per affrontare il tema. I numeri parlano chiaro: in Emilia Romagna quest’anno abbiamo riscontrato 175 casi, 145 nel 2020. L’incidenza attuale – ha proseguito Ciotti – è di 3,9 casi ogni 100.000 abitanti, trend in calo ma con numeri ancora rilevanti. Circa il 75% degli Hiv positivi sono giovani uomini, il 30% sono stranieri”. “La questione principale – rimarca Ciotti – è che ancora troppo spesso la diagnosi viene fatta tardivamente, anche se per fortuna le terapie che abbiamo a disposizione rendono i dati relativi alla mortalità quasi nulli. Chiaro è che prima si interviene meglio è. Fondamentale, pertanto, intensificare e facilitare l’accesso ai test e il successivo percorso diagnostico, perché può fare la differenza”.

Il direttore sanitario Ausl ha anche ricordato che ci sono voluti molti passaggi prima di arrivare, finalmente, nel 1992 all’inserimento dentro i Lea le linee nazionali per il trattamento dell’Hiv e dell’Aids. “La prima forma di salvaguardia rispetto al virus dell’Hiv resta però la prevenzione, fondamentale dunque – ha proseguito Ciotti – divulgare le informazioni adeguate a partire dalle scuole. Senz’altro ci sono fasce di popolazione più a rischio e più vulnerabili, gli Msm, i tossicodipendenti, la popolazione carceraria, le donne sfruttate e costrette a prostituirsi, i migranti, per i quali è giusto e imprescindibile avere un occhio di riguardo in più. L’ottica di una rete di prevenzione – ha poi concluso il direttore sanitario Ausl Ferrara – prevede la collaborazione non solo della sanità pubblica ma anche delle associazioni, delle scuole, degli enti locali, delle farmacie, proprio perché il fine è quello raggiungere fasce di popolazione specifiche per fare azione preventiva e proattiva”.

L’ambulatorio Hiv/Aids di Cona

“Le attività del nostro ambulatorio – ha spiegato Daniela Segala – trattano tutto ciò che riguarda la patologia di Hiv/Aids. Seguiamo i pazienti affetti da Hiv su tutta la provincia di Ferrara e al momento abbiamo in carico circa 670 casi, 24 in più rispetto all’anno scorso, sia a causa delle nuove diagnosi che ci sono state quest’anno (11), sia a causa del trasferimento di pazienti da altri centri. L’età media dei pazienti in carico è intorno ai 50-55 anni. Abbiamo tanti pazienti che seguiamo da molto tempo, a testimonianza dell’efficacia delle terapie attualmente disponibili. Ricordiamo che il paziente affetto da Hiv, che assume correttamente e regolarmente la terapia, non ha il virus nel sangue, pur non potendolo eliminare definitivamente, pertanto può condurre una vita assolutamente normale e, inoltre, non rischia di infettare”.

Oltre alla gestione dei pazienti affetti da Hiv, l’ambulatorio si occupa anche di prevenzione. Vengono eseguiti screening, sia per quanto riguarda l’infezione da Hiv, sia per quanto riguarda le malattie sessualmente trasmesse e viene fatta anche prevenzione di tipo farmacologico, con la possibilità di effettuare la profilassi post esposizione o la profilassi pre esposizione (Prep).

“Lo screening – ha spiegato ancora Daniela Segala – è quello su cui cerchiamo di spingere, sia in quanto forma di prevenzione nei confronti di se stessi che degli altri. L’accesso al test è libero, non serve l’impegnativa del medico curante, né la tessera sanitaria, non è necessaria fissare un appuntamento, perché l’accesso rimane in forma anonima, basta presentarsi in ambulatorio dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 9.30. È previsto un colloquio, durante il quale si possono fare tutte le domande del caso, e successivamente si esegue il test tramite consiste prelievo del sangue, il risultato viene fornito in 2/3 giorni”.

Quanto alla profilassi farmacologica, la dottoressa Segala ha spiegato come può essere effettuata: “La profilassi post esposizione è una forma riservata a chi è stato esposto a rischio certo e, in questo caso, serve l’accesso attraverso il Ps. È prevista l’assunzione di 3 o 4 molecole, che vanno assunte per un mese dopo l’esposizione a rischio”.

La profilassi pre-esposizione, quindi l’assunzione del farmaco prima di esporsi al rischio, può essere utilizzata da tutti. Si tratta di assumere una pastiglia (risultato della combinazione di due farmaci), in forma continuativa tutti i giorni, o in forma on demand. Essendo una profilassi farmacologica, devono essere eseguiti esami specifici per verificare l’idoneità del soggetto all’assunzione. Il farmaco viene prescritto dall’infettivologo e si acquista farmacia. “In questo caso il farmaco è a pagamento, a carico del soggetto che decide di intraprendere questo percorso di prevenzione, anche se – ha rimarcato Segala – stiamo spingendo per renderlo gratuito. La Prep è una forma di prevenzione farmacologica che si sta diffondendo anche nella nostra città, tanto che nel 2021 seguivamo 9 persone che avevano deciso di intraprendere questa metodica e invece quest’anno siamo a 54”.

La prevenzione e il ruolo del Serd

“L’infezione da Hiv non è scomparsa. Le nuove generazioni – ha spiegato Luisa Garofani, direttrice del Serd Ausl Ferrara – sottovalutano il rischio di potersi infettare perché lo collegano al consumo di eroina. In realtà, oggi, i contagi sono legati alle relazioni sessuali (di qualsiasi tipo) non protette. Pertanto, chiunque sia attivo o attiva sessualmente, se non si protegge adeguatamente, è a rischio”.

Il SerD, che storicamente si è sempre occupato dei pazienti sieropositivi, oggi a maggior ragione è impegnato a informare giovani e adulti per quanto riguarda l’utilizzo di sostanze stupefacenti legate, anche, alla propria vita sessuale.

“Il consumo di sostanze stupefacenti, dall’alcol alle droghe – ha messo in evidenza Luisa Garofani – provoca l’abbassamento della capacità di attenzione e conseguentemente compromette la valutazione dei rischi. Indispensabile il contributo dei nostri operatori di strada, che operano direttamente nei luoghi e nelle situazioni dove i rischi sono potenzialmente maggiori, e che si sono recentemente impegnate nella realizzazione di un video informativo che consigliamo vivamente di proiettare nelle scuole. Tutte le occasioni in cui siamo fisicamente presenti, ma anche attraverso i punti di ascolto all’interno della nostra sede e dei nostri ambulatori, siamo sempre a disposizione, ha concluso la direttrice del Serd, per fornire informazioni e a garantire ascolto al fine di diffondere un messaggio positivo su una conduzione della propria vita sessuale serena”.

Prevenzione, il lavoro nelle scuole

“Il lavoro che svolgiamo all’interno delle scuole – ha spiegato Alberto Urro responsabile del progetto “Scuole che promuovono salute” – è estremamente complesso: cerchiamo di rendere la popolazione giovanissima consapevole e limitare la percezione talvolta alterata della realtà attraverso i social. È un lavoro psicopedagogico in costante aggiornamento, volto a formare individui consapevoli senza spaventare.”

“Trattiamo una fascia di popolazione in cui – ha spiegato ancora Urro – misura, equilibrio, ricerca delle parole giuste sono imprescindibili. Un altro aspetto da sottolineare è l’importanza di dar voce ai ragazzi: capire le loro necessità, attraverso punti di ascolto che non siano giudicanti e che forniscano accoglienza e spiegazioni adeguate. Per fare questo, ha proseguito, dobbiamo cercare di sostenere i ragazzi attraverso la conoscenza di un sistema sanitario che non deve essere percepito lontano da loro o addirittura nemico. Non devono vergognarsi di parlare ed esprimere le proprie perplessità”.

“Quello che cerchiamo di fare – conclude Urro – è sensibilizzare non solo i ragazzi, ma anche i loro genitori, così come i docenti delle scuole. Le iniziative vengono costantemente monitorate in modo da comprenderne l’effetto ed eventualmente modificarle per renderle più efficaci”.

Lo Spazio Giovani, un punto di riferimento sul territorio

Lo spazio giovani è un servizio dell’azienda Ausl dedicato ai giovani, in particolare dai 14 ai 19 anni, e ha l’obiettivo di occuparsi di prevenzione riguardo alla vita affettiva e sessuale. Garantisce l’accesso a informazioni, consulenze e accoglienza. I servizi sono gratuiti e presenti in tutto il territorio di Ferrara e provincia. Inoltre vi è l’erogazione gratuita, previa consulenza, per i giovani entro i 26 anni, dei metodi contraccettivi, sia metodi di barriera (profilattici, per i maschi), sia dei metodi ormonali in tutte le diverse formulazioni.

“Il periodo dai 14 ai 19 anni – ha spiegato Silvia Barbaro responsabile Spazio Giovani Ausl Ferrara – è quello in cui i ragazzi e le ragazze affrontano i principali cambiamenti, sia dal punto di vista corporeo, che evolutivo e mentale, e non sempre hanno gli strumenti adeguati per sviluppare pensiero critico, capacità di valutazione e senso di responsabilità al fine di vivere una vita relazionale, affettiva e sessuale serena e priva di rischi per la salute, mentale ed emotiva”.

Oggi i ragazzi e le ragazze sono particolarmente vulnerabili in questo senso, considerando che l’approccio alla vita sessuale è sempre più anticipato. “E’ fondamentale – ha proseguito la dottoressa Barbaro – metterli a proprio agio e sostenerli, in modo che sviluppino le capacità idonee a sapersi proteggere da soli, e a salvaguardare la salute anche dei propri partner”.

La fascia di età che accede prevalentemente (oltre il 70%) è quella dai 15 ai 17 anni e negli ultimi anni si è visto un incremento importante degli accessi in generale (dai 2700 totali del 2020 ai 3158 del 2022, dato quest’ultimo aggiornato ad agosto). “Abbiamo un accesso in incremento – ha aggiunto Barbaro – che riguarda anche i giovani adulti (dai 25 ai 34 anni). All’interno del consultorio di Ferrara, è stato aperto un ambulatorio dedicato a loro perché si è visto che il rischio in età giovanile di contrarre infezioni a trasmissione sessuale non curate, che a volte rimangono silenti e possono cronicizzare, portando in età adulta a problemi legati all’infertilità. Anche questo è un servizio di consulenza gratuito, oggi attivo su prenotazione, ma da gennaio 2023 sarà a libero accesso, il lunedì pomeriggio”.

Il lavoro con le scuole: annualmente vengono incontrati oltre 4500 ragazzi, in particolare delle seconde superiori e delle terze medie. Sono interventi di tipo informativo educativo, dove affrontare contenuti sanitari e legati all’ambito dell’educazione affettiva e sessuale.

Hiv e pregiudizi, il supporto delle associazioni

“Nei confronti dell’Hiv c’è ancora un forte pregiudizio interiorizzato. Le associazioni – ha sottolineato Manuela Macario presidente Arcigay Ferrara – svolgono anche la funzione non giudicante di intercettare l’utenza che teme l’intervento sanitario e che ha paura di essere identificata e discriminata. Dobbiamo ancora fare i conti, purtroppo, con un forte stigma per tutto ciò che riguarda la sessualità e le malattie sessualmente trasmissibile. Proprio per questo, ha proseguito, dobbiamo garantire una corretta informazione nei giovani e sollecitarli a percorsi di prevenzione, come sottoporsi al test Hiv almeno una volta l’anno perchè qualsiasi persona sessualmente attiva è a rischio di contrarre il virus”.

“Purtroppo – ha spiegato ancora Macario – nel nostro Paese non ci sono direttive ministeriali che prevedono di introdurre l’argomento della prevenzione nelle scuole, contribuendo magari a dissolvere il senso di umiliazione legato al concetto di colpa, insinuato nella mente delle persone positive al virus dell’Hiv. Il giudizio non fa che allontanare i giovani e compromettere la loro volontà di ascolto. Noi dobbiamo responsabilizzarli al fine di prevenire il rischio di infezione, e di trattare gli utenti sieropositivi con sensibilità e rispetto”. Il preservativo rimane il metodo di prevenzione più sicuro e anche quello di più facile accessibilità. “Nella nostra sede di Arcigay, così come nei consultori ferraresi, si possono trovare preservativi gratuiti e – ha concluso Manuela Macario – mercoledì 30 novembre dalle 16 alle 20.30 presso la sede Associazione Arcigay di via Ripagrande e giovedì 1 dicembre dalle 14.30 alle 18.30, presso l’Atrio del Polo Chimico Biologico “Mammuth” via Borsari 36, sarà possibile fare i test Hiv rapidi, gratuiti, e senza prenotazione”.

La puntata è visibile su EstenseTv, sul canale You Tube Ausl Ferrara a questo link youtu.be e sulle seguenti pagine Facebook: Azienda Usl Ferrara, Comune di Ferrara, Comune di Argenta, Comune di Copparo, Comune di Codigoro, Comune di Bondeno, Ferrara Focus.

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