di Andrea Mainardi

Dopo il pareggio a reti inviolate del ‘Tombolato’, mister De Rossi commenta il suo esordio da allenatore al termine di una partita sicuramente non brillante da parte della Spal.

“È stata una partita difficile. Il Cittadella è stata brava a cercare spesso la profondità e d’altro canto – spiega – anche noi lo siamo stati dal punto di vista della linea difensiva. È mancata reattività sulle seconde palla e prontezza in uscita sulla loro pressione. È un processo che va rispettato e ci vorrà tempo, i giocatori li posso poi solo ringraziare per l’impegno fisico e mentale. Siamo arrivati tanto negli ultimi trenta metri e lì dobbiamo essere più sereni, il campo era molto lento ed aiutava il Cittadella a fare blocco basso. La difesa ha fatto un’ottima partita su queste palle alte per i gli attaccanti avversari e sono contento anche per un giovane come Peda che ha fatto un’ottima partita”.

Dal punto di vista fisico la Spal è apparsa scadente: “Diversi giocatori ha chiesto il cambio per i crampi ed anche in questo senso c’è da lavorare. La condizione fisica aiuta a giocare meglio e con più lucidità dal punto di vista tecnico. Tutti si impegnano da morire e negli allenamenti i giocatori hanno spinto tanto, continueremo a lavorare perchè c’è da andare più forte di così”.

I biancazzurri non segnano da tre partite: “Non è colpa degli attaccanti perchè gli potevamo fare arrivare palla in maniera più pulita. Devo anche io lavorare di più su alcuni concetti per permettergli di fare meglio”.

Per De Rossi è stata comunque una giornata da ricordare: “C’era tanta emozione e tanto rispetto per l’avversario. È un lavoro nuovo, una città nuova e una categoria nuova e serve rispetto proprio per non fare brutte figure. Ovviamente volevo vincere ma dal punto di vista emozionale è stata una giornata da ricordare”.

Al ‘Tombolato’ non è stata sfruttata la superiorità numerica: “Erano uno in meno e serviva aprirli di più andando sugli esterni per poi colpire centralmente. Siamo invece andati troppo in mezzo ed evidentemente dovevo spiegarglielo meglio dalla panchina. A volte anche la voglia di vincere ci ha fregato cercando la giocata personale. Sono deluso dal risultato e potevamo fare molto meglio ma non potevamo fare molto di più. Abbiamo cambiato metodo di lavoro ed anche forma mentis nell’affrontare la giocata, prima si giocava molto in verticale e l’idea che vogliamo trasmettere è diversa. Se rigiocassimo questa partita tra un po’ di mesi riusciremmo a segnare e non soffrire tra gli ultimi minuti. Con le qualità che abbiamo possiamo uscire meglio dalla pressione”.