Economia e Lavoro
12 Ottobre 2022
In seno all'associazione di categoria nasce una realtà per seguire le imprese nel settore della sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, igiene degli alimenti, normativa dei cantieri, direttiva macchine, ambiente e formazione

Troppi infortuni sul lavoro, Hse Cna vuole porvi rimedio

di Redazione | 3 min

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di Lucia Bianchini

Cna Ferrara presenta Hse, società che si occuperà di salute, ambiente e territorio.

Il 1 ottobre è nata questa società che seguirà le imprese nel settore della sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, igiene degli alimenti, normativa dei cantieri, direttiva macchine, ambiente e formazione. L’acronimo Hse in inglese significa Health, Safety, Environment, vale a dire salute e sicurezza e ambiente.

“Diamo una risposta concreta a un problema enorme – introduce Diego Benatti, direttore della Cna -. I dati dimostrano che, purtroppo, gli infortuni sul lavoro continuano ad avere delle dinamiche importanti: nel 2021, per esempio, si sono registrati 4.215 infortuni sul lavoro, per una media di 16,5 infortuni per ogni giorno lavorativo. Noi siamo un’associazione di categoria e dobbiamo dare una risposta politico sindacale, poi anche aziendale, e Hse è la concretizzazione delle nostre idee per aiutare le imprese a mettersi in sicurezza”.

Cna Hse si struttura con un gruppo di 10 specialisti – Stefano Giorgi, Marianna Biasini, Luca Dossi, Cristian Vecchiattini, Paolo Baldin, Riccardo Landi, Cristina Braiato, Fabio Burini e Marco Piva – per essere al fianco degli imprenditori e garantire formazione sulla sicurezza, consulenza specifica in azienda, assistenza tecnica documentale, tempestività di intervento, gestione nei rapporti con la pubblica amministrazione. Percorsi formativi obbligatori, il continuo aggiornamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, risposte puntuali a esigenze specifiche.

“Cna sta facendo scelte anche di natura imprenditoriale – spiega Davide Bellotti, presidente provinciale Cna Ferrara – dirette, in un impegno, che ci vogliamo assumere, di passare dalle motivazioni sindacali, partecipazione al dibattito pubblico per far crescere il mondo economico ferrarese, ad andare oltre ai consigli, gli accompagnamenti, i lavori di servizio, operando perché queste azioni diventino realtà. Abbiamo presentato Ferrara Sviluppo, ora una nuova realtà particolare, e questo vuol dire inserire in un contesto aziendale una forte operatività e forti competenze, una spinta in direzione di sviluppo imprenditoriale di Cna, perché soprattutto a Ferrara abbiamo bisogno di andare oltre le parole, verso i fatti, e lo stiamo dimostrando in diverse occasioni”.

La società è guidata da un consiglio di amministrazione che vede Matteo Carion, attuale responsabile delle risorse economiche di Cna Ferrara, nel ruolo di presidente, e Nicola Grazzi nel ruolo di amministratore delegato. Sono inoltre membri del consiglio d’amministrazione Marianna Biasini e i vicepresidenti di Cna Ferrara, Roberto Bonora, Matteo Fabbri, Riccardo Roccati.

“Al di là di quella che è una risposta politica – sottolinea Carion – si deve essere concreti: abbiamo bisogno di maggiore sicurezza sui cantieri, c’è questa richiesta da parte delle imprese. Portare l’esperienza di gruppi privati che conoscono le criticità e rivederle insieme alle imprese credo sia una risposta importantissima”.

“La nuova realtà – ha spiegato l’ad di Cna Hse Ferrara Nicola Grazzi – disporrà di dieci professionisti del settore e avrà una caratteristica fondamentale: sarà fortemente presente sul territorio, in maniera capillare. Potrà affiancare le imprese e rispondere alle loro esigenze, facendo formazione, prevenzione e individuando soluzioni ai problemi specifici di ciascuno. Non dimentichiamo che la normativa sulla sicurezza è molto complessa, e quindi sarà nostra cura interpretare al meglio le norme e calarle nella realtà quotidiana delle imprese, intervenendo con rapidità e in modo puntuale”.

“Seminare una cultura della sicurezza nelle imprese – ha spiegato la responsabile dei servizi di Cna Ferrara Emma Bolognesi – ha prima di tutto un significato etico, ma serve anche a tutelare le imprese dal punto di vista economico. Bloccare un cantiere perché si è verificato un infortunio, oppure sospendere un’attività perché mancano le necessarie condizioni di sicurezza, comporta dei costi straordinari per le imprese, che nell’attuale situazione economica vanno assolutamente evitati”.

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