di Lucia Bianchini
“La vera differenza di questa banca sta nelle persone, siamo una banca di persone per le persone, c’è una capacità di ascolto e di risposta di grande qualità, i collaboratori danno servizi di livello perché investiamo molto in formazione. Noi facciamo banca per passione, e non vogliamo fermarci a questa filiale di Ferrara, ma coprire tutto il territorio”. E passione trasuda il discorso del direttore generale della Banca Centro Emilia Giovanni Govoni in occasione della presentazione dell’opera ‘San Giorgio e il drago’ di Nicola Zamboni e Sara Bolzani, esposta nella filiale di via Porta Romana 80.
“Abbiamo recuperato una filiale – continua il direttore – con un restauro conservativo, restituendo questo luogo alla città. Siamo una banca di credito cooperativo, vuol dire che siamo una cooperativa di credito, con più di 17 mila soci, una forma di democrazia economica che mira a fare utile, ma non ha scopo di lucro: la mission della banca è infatti lo sviluppo economico e sociale del territorio su cui insiste. Abbiamo qui degli artisti, l’ambito della cultura dovrebbe avere poco a che fare con la banca, ma siamo sul territorio e vogliamo migliorare le condizioni, economiche, sociali e culturali dei soci e delle persone che vivono qui”.
“Per statuto – spiega ancora Govoni – dobbiamo concedere impieghi creditizi al 95% sul territorio e assumere dipendenti del territorio, e non è scontato. Da fine 2021 a oggi gli utili sono cresciuti di 55 milioni, ammortando poi quote di mutui per 70 milioni, numeri importanti per una banca di queste dimensioni. Sulla redditività negli ultimi 10 anni abbiamo realizzato utili netti sempre sopra i 2 milioni di euro, che sono entrati nel patrimonio indiviso. La banca è quindi estremamente solida, anche il credito deteriorato è basso, ampiamente fronteggiato da mezzi propri”.
“Con due anni di ritardo inauguriamo la filiale – sottolinea Giuseppe Accorsi, presidente del consiglio d’amministrazione di Banca Centro Emilia-, e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. Grazie a tutti i nostri dipendenti, grazie a cui i nostri clienti conoscono il valore aggiunto di questa banca. Mi auguro che apriremo qualche altro punto di riferimento negli anni futuri”.
A raccontare il significato dell’opera è l’artista Nicola Zamboni: “Non c’è molto da spiegare, è tutto chiarissimo. Questo si lega alla grande tradizione della bellezza che abbiamo come eredità. La maggior parte delle opere rinascimentali sono nate grazie ai mecenati, banchieri come i Medici, e noi siamo molto felici di essere sotto questo ‘ombrello cooperativo’. Sara ha fatto cavallo e cavaliere, io il drago. Che questo sia per voi un simbolo per non dimenticare mai che tutto quello che fa paura o preoccupa va combattuto”.
La presenza di Marco Amelio, presidente Ascom, all’inaugurazione è dovuta anche al fatto che “Sicuramente come sistema associativo riconosciamo nella Banca Centro Emilia un interlocutore storico del territorio. Oggi è fondamentale avere la storicità dei territori, delle imprese, perché in questa fase così difficile per il nostro tessuto produttivo e commerciale è necessario supportare ma preservare il tessuto, penalizzato da tutte le vicissitudini esterne che incombono. Il nostro compito è proprio quello di creare le condizioni, attraverso collaborazioni come quella con Banca Centro Emilia, per supportare sia in fase di mobilità, sia in una fase futura di investimento, le nostre piccole imprese, e assicurare la continuità”.
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