È innegabile che non è andata come avevamo auspicato, ovvero superare la soglia di sbarramento del 3%, necessaria per eleggere in Parlamento i nostri candidati/e.
I risultati elettorali locali rispecchiano fondamentalmente il dato nazionale, infatti la coalizione di destra stravince e Fratelli d’Italia diventa il primo partito, segue la coalizione di centro-sinistra con Pd e alleati (Verdi/SI, +Europa e Impegno Civico), poi terzo podio per il M5S e infine lo schieramento di Calenda e Renzi. In sintesi, la destra incrementa in modo esponenziale il suo elettorato, confermando però il cannibalismo di Fratelli d’Italia nei confronti di Forza Italia e Lega Salvini.
Purtroppo, ancora una volta la Sinistra non intercetta un elettorato sufficiente per eleggere e continua il suo percorso extraparlamentare, riconosciuta solo da una ristretta cerchia di persone, ma non riesce a catalizzare i voti dei cosiddetti “invisibili e astensionisti” a cui si rivolge.
Un astensionismo, che raggiunge in queste elezioni politiche un nuovo record negativo; molti militanti vicini alle nostre istanze che partecipano alle comuni mobilitazioni (ad esempio la vertenza GKN) alla fine sembrano optare per il non-voto oppure scelgono il M5S nonostante le loro pregresse scelte politiche; temi questi sui quali bisognerebbe fare un’approfondita riflessione.
A nostro avviso ora, è il momento di convogliare le forze in un percorso comune, di convergenza di energie tra soggetti diversi che intendono, pur preservando la loro specificità, praticare una forma organica di opposizione e riproporre un’alternativa di società, che lotta sul terreno della giustizia sociale, dell’eguaglianza, della solidarietà, dei beni comuni, della riconversione ecologica e di tanto altro.
Riteniamo necessario continuare con Unione Popolare, svincolandolo dall’emergenza elettorale e riconducendolo ad un percorso e progetto politico, secondo una linea di ricerca di unità, in modo da raccogliere tutte le energie disponibili di critica e contestazione ad un modello economico e sociale proposto sia dal governo di centro-destra, che dalle politiche neoliberiste.
Ci saranno molte battaglie da portare avanti contro le proposte del primo partito, Fratelli d’Italia, che prevede una modifica del sistema fiscale, del reddito di cittadinanza, delle politiche per il lavoro, dello stato sociale e dell’assetto istituzionale; in sostanza prospetta una visione generale che mette in discussione i principi di solidarietà sociale e di democrazia e con un’agenda Draghi che sarà gestita da destra, evidenziando tutta l’ambiguità liberista del centro-sinistra.
Unione Popolare come comunità politica inclusiva raccoglierà le istanze di persone e realtà territoriali, che si sono avvicinate al percorso durante la campagna elettorale, in attesa che parta un processo costitutivo nazionale, che preveda la realizzazione del programma enunciato in campagna elettorale. La costruzione di questo fronte allargato dovrà avvenire nei luoghi di lavoro, nella società civile contro le politiche di impoverimento sociale e di guerra.
Anche a Ferrara si adopererà per non disperdere la forza espressa con l’eccezionale mobilitazione della raccolta firme ad agosto per la presentazione delle liste e durante la campagna elettorale, svolta con poche risorse umane ed economiche, ma che ha portato al raggiungimento di 1807 voti; un risultato dal quale partire per costruire un nuovo ed importante progetto politico.
Unione Popolare con De Magistris a Ferrara ringrazia tutti gli elettori/elettrici e i sostenitori, che ci hanno votato domenica 25 settembre e s’impegna a continuare l’attività politica anche a livello locale, allargandolo anche ad altre forze politiche e organizzazioni locali con l’auspicio d’implementare programma e militanti e perseguire le esigenze della cittadinanza all’interno di un comune percorso generale.
Unione Popolare Ferrara