Lettere al Direttore
30 Settembre 2022

“È grazie a Conte se non siamo morti, ma più vivi che mai”

di Redazione | 3 min

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Monica Caleffi

Dopo queste elezioni, il M5S deve fare una seria riflessione perchè non siamo morti, anzi siamo più vivi che mai e questo lo dobbiamo a Conte, alla sua capacità comunicativa alla sua determinazione nel perseguire obiettivi per migliorare la vita degli italiani.

I fondi europei per il PNRR li ha ottenuti lui con la sua capacità di trattativa, di mediazione ed anche grazie ai suoi due governi osteggiati da tutti i partiti, compresi quelli che avevano dato la loro disponibilità per una alleanza di governo.

Nonostante le buone leggi per la giustizia, vedi la “Spazzacorroti”, per la civiltà “ salario minimo e RDC”, che hanno messo l’Italia alla pari delle altre nazioni europee, nonostante il bonus 110% che ha salvato la nostra economia portando il nostro PIL in cima a tutte le altre nazioni europee,
abbiamo assistito ad una campagna denigratoria vergognosa da parte di quasi tutta l’informazione italiana, RAI compresa, per la quale paghiamo un canone per ricevere un servizio pessimo pieno di informazione pilotata e ipocrita.

Il M5S non è morto proprio perché con Conte abbiamo fatto un percorso di maturazione che non è ancora finito, ma che sta già dando i suoi frutti. Ritornare alle origini, come qualcuno sbandiera, significa rinnegare Conte e la sua leadership, significa riportare il M5S ad essere una forza politica
estremista valida solo per stare all’opposizione ed essere emarginata dalla vita politica attiva del paese.

Conte, riferendosi al PD ha detto le parole giuste e sensate, “con l’attuale dirigenza del PD sarà impossibile fare accodi o cooperare” questo lascia le porte aperte a future collaborazioni con forze politiche progressiste che siano seriamente intenzionate a fare un opposizione dura verso questo
governo.

Vantarsi di essere ritornati alle origini per scagliarsi contro tutto e tutti non è sicuramente una visione politica, ma un estremismo radicale votato all’emarginazione dalla vita politica italiana. C’è ancora tanto da fare all’interno del M5S per migliorarne l’organizzazione interna, per renderlo
più trasparente e più democratico più inclusivo “ nessuno deve restare indietro”.

Possiamo affermare che questa tornata elettorale vede premiate solo due realtà politiche, il M5S e FDI, mentre i due maggiori partiti , Lega e PD, che hanno tradito i due governi Conte, sono stati bastonati dall’elettorato.

I risultati ottenuti con queste elezioni sono lusinghieri, ma non sono assolutamente da usare come pronostico per le future elezioni amministrative regionali e comunali, fare questi accostamenti è banale ed è sempre stato deleterio perché non si tiene conto che a livello locale incidono molto gli
individui e le persone e non il partito politico a cui si appartiene.

A livello locale c’è moltissimo da fare, speriamo che i vertici del M5S si rendano conto dei problemi che ci sono e di come affrontarli. Sicuramente questi problemi non possono risolversi con un semplice vaffa!…. a chi si avvicina al M5S con idee e visioni politiche più moderne, c’è bisogno di trasparenza di democrazia e di inclusività e non del semplice estremismo, del solo contro tutti.

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