Economia e Lavoro
22 Settembre 2022
Il passaggio durante il 18esimo congresso provinciale. Il segretario non ha risparmiato alcune critiche all'amministrazione Fabbri: "Evita il confronto con noi perché non all'altezza delle nostre elaborazioni"

Uil Ferrara diventa Uil Emilia. Zanirato: “Noi sindacato delle persone, presidio di democrazia”

di Redazione | 3 min

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di Lucia Bianchini

Un diciottesimo congresso provinciale per Uil Ferrara, quello nella mattinata di martedì 21 settembre, che ha decretato lo scioglimento della camera sindacale estense per confluire in un’unica struttura, la Uil-Emilia, che metterà assieme le Uil di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza.

Scelta che non è dettata da condizioni politiche avverse, né da problematiche economiche: due congressi fa, infatti, era già iniziata una discussione su un possibile accorpamento della struttura con quella di Bologna, mentre risale a quasi tre anni fa l’accorpamento del Caf di Ferrara a quello di Bologna, al quale successivamente si sono aggiunti quelli di Parma e Piacenza. La Uil non sparirà dal territorio di Ferrara, a cambiare è solo l’assetto organizzativo.

Proprio il segretario Massimo Zanirato, nel suo ultimo discorso in tale ruolo, ha tracciato un bilancio di quanto la Uil ha fatto negli ultimi anni, tra pandemia prima e guerra in Ucraina poi, e sulle prospettive per il futuro: “Abbiamo dimostrato ancora una volta che la Uil, insieme al sindacato confederale, è un presidio di democrazia a tutela dei lavoratori, dei pensionati e quindi delle persone, perché in una società dove i diritti sono regrediti e dove pezzi significativi della società vivono nell’emarginazione sociale o nell’invisibilità, noi vogliamo essere il sindacato delle persone“.

Una delle campagne lanciate da Uil è ‘Zero morti sul lavoro’, che “abbiamo proposto per primi in un silenzio diffuso – racconta il segretario – perché gli incidenti sui luoghi di lavoro sono una sono tragedie annunciate, dovute spesso alla ricerca del profitto a scapito di qualsiasi cosa, anche della vita. Un aumento del 41% di denunce di infortunio, oltre tremila malattie professionali e 570 decessi solo nei primi mesi di quest’anno, sono una carneficina“.

Si tocca poi l’ambito sanitario: “La Uil è per un sistema di sanità pubblica universale, dove non serva la carta di credito per potersi curare, perché il ricco ed il povero sono uguali difronte alla malattia. Comprendiamo come sia più facile e soprattutto faccia più ‘audience’ esprimersi a favore di una sperimentazione di fusione tra le due Aziende Sanitarie, per poter dire che si risparmiano i soldi di un direttore generale. È più complicato elaborare un’idea di come si può sviluppare la sanità territoriale per dare risposte ai bisogni dei cittadini. Siamo d’accordo sul processo di fusione delle aziende a patto che venga assicurata l’efficacia del servizio, vengano garantiti a tutti i lavoratori della sanità le medesime condizioni contrattuali, che siano reinvestite in questo territorio le eventuali efficienze prodotte ed infine, che tutto ciò non sia la scusa per duplicare i primariati e le baronie universitarie“.

Non manca una stoccata al Comune di Ferrara: “Il ruolo del sindacato confederale non è riconosciuto da molti amministratori di questa provincia. Inizialmente pensavo fossimo visti come un nemico, solo successivamente e con un pizzico di presunzione, ho capito che alcune amministrazioni, a partire da quella di Ferrara, evitano il confronto con le organizzazioni sindacali non perché ci ritengono dei nemici, ma più semplicemente perché non sono all’altezza delle nostre elaborazioni. Probabilmente anche da questo la scelta del Comune di Ferrara di non firmare il protocollo di relazioni con le organizzazioni sindacali, ma di interloquire solo con le associazioni datoriali e con la Camera di Commercio. Al confronto con il sindacato, la giunta di Ferrara preferisce le aule di tribunale, dove sistematicamente viene condannata per comportamento discriminatorio o antisindacale; ma tanto le condanne e gli avocati si pagano con i soldi dei cittadini“.

Mentre il Comune di Ferrara – conclude Zanirato – depotenziava il tavolo dal Patto per il Lavoro incardinato nella consulta provinciale dell’Economia, abbiamo assistito alla proliferazione dei più svariati tavoli: da quello dell’imprenditoria a ‘Ferrara Rinasce’ o a quello sulla riconversione del petrolchimico. Tutti luoghi di discussione dove il sindacato non è stato invitato, mentre si decidono quanti e quali sgravi concedere alle imprese e quali progetti presentare a valere sul Pnrr”.

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