Dato che gli Italiani hanno la memoria corta, vorrei ricordare che la legge 194, tornata alla ribalta dopo la recente sentenza della Corte Suprema USA, fu fortemente avversata dal partito radicale, che si oppose sempre alle norme che prendevano forma in aula.
Nella dichiarazione di voto del 21 gennaio 1977, Adele Faccio disse: “Noi radicali, che questa legge per strappare l’aborto alla clandestinità abbiamo voluto e imposto, votiamo contro questa proposta di legge. La mia dignità di donna mi impone di non accettare questa macchinosa messa in scena di violenza contro tutte le donne italiane, di fronte alle quali non potrei mai presentarmi avendo votato positivamente per una legge così contraria alle loro necessità più dolorose”.
Le polemiche si inasprirono al Senato tra i fautori della nuova legge che legalizzava l’interruzione volontaria di gravidanza regolamentandola e i fautori della piena liberalizzazione (radicali, estrema sinistra, femministe).
I radicali intervennero nel dibattito moltissime volte. Emma Bonino il 7 aprile 1978, dichiarò: “Questa legge…ha l’odore non solo di oppressione, ma anche della funzionalità solo agli accordi di partito, volti ad escludere le donne come movimento organizzato”.
Nella dichiarazione di voto contrario affermò: “Rimaniamo profondamente in disaccordo e voteremo contro questa legge.” Il progetto di legge venne approvato dalla Camera a scrutinio segreto con 308 voti contro 275 e il medesimo testo divenne infine legge dello Stato ( la 194) al Senato, il 21 maggio 1978 (questa volta 160 contro 148).
Per non dimenticare…
Giuliana Bolognesi