Cronaca
1 Giugno 2022
Il sindacato fa notare che “non esisteva nessuna ‘tassa monstre’ e le mancate assunzioni erano dovute al blocco del turnover deciso dal governo”

Spese del personale. La Fp Cgil risponde a Fabbri: “Sindaco, eviti di dare i numeri”

Luca Greco
di Redazione | 4 min

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Luca Greco

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“La demagogia al potere”. Dopo l’articolo di fact-checking di Estense.com che spiegava come il sindaco Alan Fabbri avesse detto delle cose non rispondenti alla realtà sui costi del personale, arriva anche la replica della Funzione pubblica della Cgil.

E arriva per bocca del segretario Luca Greco che, a sua volta, usa toni forti quanto quelli del primo cittadino. “Sindaco – afferma Greco -, eviti di ‘dare i numeri’. Rischia di fare brutte figure: nel 2018, il rapporto fra le spese di personale e le entrate era in linea con quello nazionale. E questo pur avendo la precedente amministrazione deciso di non conteggiare quanto incassato da Hera per i rifiuti”.

Fabbri invece, per attaccare la decisione dei lavoratori e dei sindacati di indire lo sciopero dei dipendenti comunali, sosteneva che “nel 2018 Ferrara era maglia nera in Italia per l’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente” e parlava di “dato da pre-dissesto, frutto di logiche perverse portate avanti da certa sinistra asservita ai sindacati”. E ancora: “Al momento del nostro insediamento ogni cittadino ferrarese pagava – per sostenere la macchina pubblica comunale –  346 euro a testa, quasi 1.400 euro all’anno per una famiglia di quattro persone, praticamente una tassa occulta monstre”.

In realtà, come spiegato nel nostro articolo, per il 2018 la spesa per il personale era “di poco inferiore alla media nazionale”.

E anche la Fp Cgil fa notare che “non esisteva nessuna ‘tassa monstre’ e le mancate assunzioni erano dovute al blocco del turnover deciso dal governo. Basta leggere quanto pubblicato sul vostro sito per arrivare a questa conclusione”.

“Poi, capisco che per lei e per il partito che lei rappresenta – affonda Greco – pagare le tasse non sia un vanto, ma le assicuro che i cittadini pagherebbero tranquillamente le imposte se in cambio avessero i servizi”.

Ed è qui il punto centrale per il sindacalista: “oggi lei – con i 600.000 euro di incarichi fiduciari, con la scelta di non assumere nel 2019 quando erano stati eliminati i vincoli assunzionali, con l’aver deciso di abbassare le entrate – ha ridotto il perimetro dei servizi pubblici”.

Lo testimonierebbero, secondo il sindacato, “i tempi di attesa all’anagrafe ed al Sue; il lavoro in solitaria che è ormai diventato la modalità ordinaria di lavoro per agenti, ispettori, docenti, ausiliari e bibliotecari; l’aumento dei carichi di lavoro del personale amministrativo e tecnico di buona parte dei settori del Comune”.

Per questo “qui, ad essere ‘fuori dal tempo e dal mondo’ è lei. La Fp Cgil ha ben chiaro che i servizi pubblici li fanno i lavoratori e le lavoratrici comunali. L’efficientamento e la digitalizzazione della macchina pubblica sono fattori importantissimi, ma sono le persone che fisicamente erogano i servizi, non i computer. A meno che non si pensi di sostituire un agente di polizia locale con un drone automatico, un insegnante con una macchina, un amministrativo con un robot”. Quanto all’affermazione di Fabbri secondo cui bisogna smetterla «con la logica, vecchia e dannosa, della mera sostituzione numerica del personale a riposo» dimostra per Greco “la non conoscenza dei servizi che eroga il comune che Lei amministra. «Guardare ai cittadini ed alla qualità dei servizi» significa investire sul personale che quei servizi eroga: le svelo un segreto, i servizi per funzionare, hanno bisogno di persone”.

Intanto il Comune ha annunciato l’arrivo a breve di 5 dipendenti al settore anagrafe: “evidentemente aveva ragione la Fp Cgil quando denunciava la scarsità di personale del settore. Proprio perché manca personale, le è stato chiesto di stabilizzare il personale avente i requisiti previsti dalla norma. Il superamento del precariato parte anche da qui”.

Greco riporta il fatto che “durante l’ultimo incontro la parte sindacale ha avuto rassicurazioni su una convocazione entro i primi di giugno per parlare di questo tema. Ad oggi nulla è arrivato. Ma io aspetto fiducioso. Con la stessa fiducia si attende l’arrivo degli agenti e degli ispettori più volte annunciati: torneremo così finalmente ai numeri del 2018 e riusciremo finalmente ad erogare i servizi di prima. Altro che quarto turno”.

“Per questo le è stato chiesto di conoscere – insiste Greco – come intende sostituire le assenze del personale dovute al mancato turnover e come intende implementare quei settori su cui impatterà maggiormente il Pnrr. E questo vale anche per la dirigenza: Ferrara ha bisogno dell’intera struttura decisionale. Non è ad esempio pensabile che un settore come quello dei servizi educativi (docenti, non docenti e personale amministrativo) che vede impiegati circa 300 dipendenti, rischi di rimanere senza dirigente”.

“Per Lei, sindaco – conclude il segretario citando proprio le parole del sindaco – «non è la quantità che fa la differenza, ma la qualità dei profili». Se io fossi dipendente del Comune, potrei leggere queste parole come un insulto, come se il personale ora in servizio fosse qualitativamente inadeguato. Eppure è proprio questo personale ‘qualitativamente inadeguato’ che lei dovrebbe ringraziare, se, in piena pandemia, il Comune ha continuato ad erogare i servizi. Ed è proprio perché la Fp Cgil è nel tempo e nel mondo che verrà chiesto alle lavoratrici ed ai lavoratori il mandato per difendere, assieme a loro, i servizi pubblici universali”.

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