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1 Giugno 2022
La vicenda Depp-Amber è diventata virale su TikTok che come solito ha dato il peggio di sé, tra sciacallaggio, ironie modeste e giudizi affrettati

Il processo show e i giurati a caccia di like

di Redazione | 3 min

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di Edoardo Righini

La vicenda di Johnny Depp e Amber Heard è arci-nota, vuoi perché a essere coinvolti sono due superstar di fama internazionale, vuoi perché il gossip è un venticello che si diffonde a grande velocità tanto più si rimesta nel torbido.

E in questo caso, considerate le indiscrezioni pruriginose che sono emerse in questi mesi, più che un venticello si tratta di un vero e proprio tifone, che ha invaso i social per mesi.

Breve riassunto: Johnny e Amber sono stati sposati per due anni. Relazione turbolenta, con molti chiari e molti più scuri, che termina in una separazione. Disastrosa.

Amber, infatti, dichiara di essere stata vittima di violenza domestica (anche sessuale) per mano dell’ex marito. Marito che, nonostante la graticola che spesso l’opinione pubblica americana imbastisce in questi casi, invece di incassare passa al contrattacco, portando l’attrice in tribunale con l’accusa di diffamazione.

Da qui in poi è un succedersi continuo di dichiarazioni che mostrano tutta la tossicità della coppia.

Ma il tema non sono le tristi dinamiche di due celebrità: questo non è il primo e neanche l’ultimo processo tra due star che si tirano gli stracci.

L’elemento curioso della vicenda è invece la risonanza social che la vicenda giudiziaria sta avendo. L’intero dibattimento, infatti, è diventato a tutti gli effetti un contenuto di intrattenimento che spopola sui social. In particolare su TikTok, dove vengono ricondivisi all’infinito i vari momenti del processo: l’interrogatorio dei testimoni, il controinterrogatorio, la deposizione dei protagonisti, le arringhe degli avvocati.

E anche qui non ci sarebbe nulla di strano (quante trasmissioni campano da anni su questi video?), se non fosse che questi spezzoni sono diventati la base di costruzione per altri contenuti. Ad esempio, l’audio di certe frasi della Heard è stato usato come sottofondo per realizzare scenette sarcastiche che spesso hanno poco o nulla a vedere con la vicenda. O ancora, le immagini della deposizione dell’attrice, che molti accusano di accentuare pose e emozioni, sono diventati subito meme al vetriolo contro di lei.

Stessa sorte hanno subito i team di avvocati delle due parti: quelli di lui celebrati come “cazzuti”, quelli di lei ridicolizzati con clip impietose.

Questo perché il popolo della rete ha già deciso: per i social, Johnny Depp ha già vinto e Amber Heard già condannata (l’hashtag #justiceforjohnny rimbalza decine di milioni di volte) e come tale merita il pubblico ludibrio.

Poco importa, poi, cosa risulterà dalla sentenza: dal punto di vista di immagine, la reputazione dell’attrice è ormai definitivamente compromessa.

A ben vedere, questo è il risultato di anni di caccia alle streghe, di giustizialismo in formato social che ha spinto gli utenti a cercare costantemente il cattivo da mettere alla gogna, preferendo lo sghignazzo alla comprensione del contesto.

E tutto questo usando l’intrattenimento come alibi: del resto un meme che male può fare? Una scenetta ironica che male può fare? Un commento flash su una dichiarazione estrapolata da un contesto alla fine serve solo per coinvolgere i miei follower.

In una sorta di perverso contrappasso, la rete, usata spesso come uno strumento di denuncia sociale condivisibile, è diventata arma di giudizio anticipato, in cui fatti, opinioni e impressioni si mescolano in un pantano fatto di posizioni estremiste e manichee.

A ben vedere, in questo modo, perdono tutti.

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