Un rumore di fondo ambientale da 40 dB generalmente non disturba il sonno. Invece gli 80 dB prodotti dalla suoneria della sveglia assicurano il risveglio. Il decibel misura grandezze in modo non lineare, per cui “80 dB” significa, in valore assoluto, 10.000 volte più di quanto espresso da “40 dB” (e 100 dB – il livello acustico in una discoteca o in un concerto rock – significa un milione di volte più di quel 40 dB!).
Come s’è detto, 80 dB valgono quanto una sveglia, ma è anche il rumore di un asciugacapelli acceso, del traffico autostradale in ore di punta percepito da vicino, del barrito di un elefante infuriato e di un’infinità di altre cause naturali e artificiali. In tutti i casi è un frastuono che impedisce il sonno e interferisce nella fluidità delle conversazioni, motivo per cui nella normalità delle vicende umane si evita di costruire abitazioni a ridosso delle autostrade o sopra le discoteche. Quindi gli 80 dB rilevati con un fonometro dal mio appartamento in via Darsena – per ore, in queste sere – erogati da un impianto di amplificazione posto sulla riva del canale per la gioia di qualche decina di sordi amanti di ritmiche godurie, sono diventati per gli abitanti delle case dirimpettaie un martellante rumore di fondo ambientale da 80 dB. Alla faccia del vivere civile.
Se c’è qualche responsabile comunale con poteri decisionali sull’attuale sagra dei dB, per amor di civiltà è pregato di far abbassare il volume degli impianti di amplificazione e far rispettare gli orari della quiete notturna.
Nel caso volesse effettuare qualche misurazione, non avrei difficoltà a prestargli il mio fonometro.
Paolo Giardini