Codigoro. Su di lui pendeva un ordine di carcerazione per scontare 2 anni, 8 mesi e 10 giorni di reclusione per quattro rapine aggravate commesse nel 2019 nelle province di Monza-Brianza e di Como. Ma da circa dodici giorni era sparito nel nulla, o quasi.

Perché i carabinieri di Comacchio, dopo un’attenta attività informativa, lunedì pomeriggio hanno scoperto che l’uomo – un 33enne bergamasco fuggito da una comunità di recupero della provincia di Brescia, dove si trovava per l’affidamento in prova – aveva trovato riparo in una cascina nelle campagne di Codigoro. E che era armato, dunque pericoloso.

Per questo, i militari delle stazioni di Lido Estensi e Codigoro, quelli del Norm di Comacchio e i colleghi del nucleo investigativo di Ferrara, hanno deciso di tendergli una trappola, anziché dare vita a una potenzialmente pericolosa irruzione nella cascina.

E così, quando è arrivato il momento buono hanno colpito in maniera pulita e fulminea: quando l’uomo è uscito dalla casa e si è messo alla guida di un’autovettura – muovendosi verso il centro di Codigoro – è stato braccato e intercettato dalle pattuglie dei nuclei in borghese appostate in punti strategici, che lo hanno arrestato. Un’azione che si è svolta sotto gli occhi dei passanti in maniera istantanea, tanto che non ha lasciato al ricercato il tempo di tentare alcuna reazione: in pochi secondi il 33enne è stato estratto dal veicolo, sdraiato a terra e ammanettato.

Dopo l’arresto i militari hanno appurato che egli, effettivamente, girava armato con una pistola semiautomatica calibro 7,65, con matricola alterata e un colpo in canna, nascosta nel proprio borsello.

Nel corso della perquisizione effettuata nel suo covo sono state trovate attrezzature e materiali adatti al confezionamento di sostanze stupefacenti, droghe comunque non trovate se non in piccole tracce: il sospetto, ma su questo l’indagine deve andare avanti, è che stesse cercando di finanziarsi la fuga attraverso lo spaccio.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Ferrara dove sconterà la pena, ed è stato denunciato per il porto illegale dell’arma clandestina. Sono in corso gli accertamenti per fare luce su eventuali fiancheggiatori.