Cronaca
21 Maggio 2022
E' stato colto di sorpresa dalla Polizia Penitenziaria mentre lo usava in bagno. E' il terzo episodio per lo stesso reato nella casa circondariale di Ferrara

Aveva un micro cellulare per comunicare con l’esterno, arrestato un detenuto in carcere

di Redazione | 2 min

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Un altro arresto in flagranza di reato nel carcere di Ferrara per il possesso illegale di un telefono cellulare.

Ancora una volta il reparto di polizia penitenziaria di Ferrara, guidato dalla dirigente Annalisa Gadaleta, ha messo a segno un’importante operazione di polizia per contrastare un fenomeno ormai diffusissimo all’interno dei penitenziari italiani.

Nel pomeriggio del 18 maggio, notando movimenti sospetti, dopo un periodo di osservazione gli agenti hanno trovato un microcellulare di 5 centimetri con batteria esterna creata artigianalmente. Il detenuto è stato colto di sorpresa mentre lo usava nel bagno. Da qui la flagranza del reato che ha consentito l’arresto. L’uomo, vistosi scoperto, ha anche tentato di distruggere l’apparecchio.

È il terzo arresto per lo stesso reato nel carcere di Ferrara, l’ultimo poco più di un mese fa.

Il pubblico ministero di turno, immediatamente informata, ha disposto il rito per direttissima.

“Ricordiamo che il reato in questione – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale – è stato previsto nell’ordinamento da poco, proprio al fine di contrastare il dilagante fenomeno dell’introduzione e dell’uso illegittimo dei telefoni cellulari in carcere, strumenti idonei anche a commissionare reati all’esterno, soprattutto se in possesso di appartenenti alla criminalità organizzata. Il detenuto ha patteggiato un anno, un mese e 10 giorni di pena. Ricordiamo che la pena prevista dal Codice penale va da uno a quattro anni di reclusione. Grandissimo plauso al Comando e al Reparto tutto della casa circondariale Satta di Ferrara, per i brillanti risultati, tra i primi in Italia per tale attività”.

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