Ospitiamo un intervento di  Livio Romagnoli, presidente della sezione Avis di Poggio Renatico, a dieci anni dal sisma che ha scosso l’Emilia-Romagna

I principi che animano quotidianamente l’Avis, altruismo, solidarietà, generosità, sono stati un faro anche nei dieci anni trascorsi dal terremoto dell’Emilia: nella reazione al sisma e nel cammino di ricostruzione. Lo testimonia la sezione di Poggio Renatico.

Quella mattina del 20 maggio 2012 erano programmate le consuete donazioni di sangue domenicali, nella sede al piano terra di Castello Lambertini. Nel dramma ci siamo sentiti fortunati. Se le scosse si fossero verificate durante la piena mattinata, anziché alle 4.05, sarebbe certamente potuta andare peggio: il crollo della Torre dell’Orologio sull’edificio avrebbe potuto avere conseguenze terribili.

Nei mesi successivi i donatori non sono voluti venire meno alla loro missione, che tante vite ha salvato. L’attività è proseguita, pur avendo perduto tutto. Dobbiamo ringraziare la consorella Vigarano che ci ha offerto ospitalità e ha accolto i nostri donatori. L’associazione si è confermata una volta di più una famiglia, unita e più forte delle difficoltà. Non è tutto. La mobilitazione è stata generale: sono persino arrivate a Poggio Renatico cinque Avis Trevigiane per consegnarci il ricavato della loro raccolta fondi.

Poiché la sede di Castello Lambertini si sapeva avrebbe comportato lunghi tempi di ripristino, le Avis regionali di Emilia-Romagna e Lombardia hanno provveduto alla realizzazione di una casetta prefabbricata, grazie alle risorse della raccolta fondi attivata con il coinvolgimento di tutta Italia e con il sostegno del Comune. L’inaugurazione del prefabbricato ci ha riunito tutti ed è stata un’autentica festa. Rappresentava infatti la dimostrazione quanto mai concreta della coesione e dell’unità di tutto il Paese di fronte alle calamità: di cosa si possa fare aiutandosi gli uni gli altri, proprio com’è nel dna di Avis. Consapevoli di questo abbiamo cercato di mettere sempre questa nostra sede, frutto di bontà e fratellanza, a disposizioni della comunità e di quanti ne abbiano avuto bisogno. Vogliamo restituire quanto ci è stato donato, donando a nostra volta.

Il dono appunto rimane al centro dell’attività avisina. Ringraziamo quanti ci hanno aiutato. Ringraziamo tutti i nostri donatori, che mai sono venuti meno all’impegno con la donazione di sangue, anche nei periodi più difficili, anche durante la pandemia che si è portata via il vicepresidente Emilio Cavicchi, e i nostri volontari, che si sono adoperati con il massimo impegno perché potessimo ripartire dopo tanta distruzione. Oggi vedere i lavori di ricostruzione del castello e della nostra sede ci ripaga e ci accompagna nel cammino che con speranza e fiducia abbiamo intrapreso negli ultimi dieci anni.

Il presidente Avis Poggio Renatico, Livio Romagnoli