E’ un’escalation di violenza quella che si starebbe verificando nel carcere di via Arginone a Ferrara. Dopo l’aggressione di lunedì scorso, con il ferimento di un agente di Polizia penitenziaria, giovedì sarebbe avvenuta addirittura una maxi rissa tra detenuti.
A darne notizia, con un comunicato congiunto in cui viene dichiarato lo stato di agitazione a oltranza della Polizia Penitenziaria, sono le segreterie provinciali di numerosi sindacati (Sappe, Osapp, Uil.Pa, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Fp Cgil, Cnpp, Asppe): “Ci è stato riferito che, nel pomeriggio di giovedì, sarebbe avvenuta una maxi rissa nel reparto di detenuti giudicabili, all’interno della Casa Circondariale di Ferrara. Diversi detenuti di varie etnie si sarebbero azzuffati per cause ancora da chiarire. Il brillante intervento dei pochi agenti in servizio è risultato complesso, ma molto rapido ed efficace e ha permesso di evitare serie conseguenze, tanto è vero che nessun operatore avrebbe riportato ferite”.
Le organizzazioni sindacali di categoria aggiungono inoltre che nelle stesse ore, in un altro reparto, un detenuto ha messo in scena un tentativo di suicidio, prontamente scongiurato dall’intervento di un poliziotto in servizio.
Tutti eventi che per i sindacati costituiscono “un ulteriore monito all’Amministrazione Penitenziaria per convincersi della necessità di intervenire con provvedimenti urgenti per la gestione di un istituto complesso, se non altro per l’alta varietà delle tipologie di detenuti ospitati”. Viene dunque sottolineata la necessità di mezzi dissuasivi e d’intervento rapido. “Quello che si chiede all’Amministrazione Penitenziaria – specificano i sindacati – è la possibilità di istituire ulteriori percorsi di formazione e aggiornamento professionale per ripristinare condizioni lavorative ottimali e la revisione di un modello organizzativo ormai datato”.
Una situazione che, anche a seguito degli ultimi gravi episodi, ha portato tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano il personale di Polizia Penitenziaria a dichiarare lo stato di agitazione ad oltranza, “almeno fino a quando non saranno ripristinate le condizioni minime di sicurezza sul lavoro”.
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