Giulia Signorini e Sergio Sandrolini Cortesi

Poggio Renatico. “Ciao Sergio, in questi giorni mentre osservo in tv le immagini dei soldati in Ucraina ho sempre l’impressione di vederti tanta è la somiglianza che trovo in alcuni di quei giovani. E penso a te che dovevi essere qui a condividere con noi anche la preoccupazione e il dispiacere per quello che sta accadendo e sono convinta che in questo momento ti staresti preparando a partire con i tuoi amici del Nexus per andare a portare un carico di aiuti a quella frontiera”.

Inizia così la toccante lettera di Cristina Bovina, madre di Giulia Signorini, la ragazza deceduta il 30 giugno del 2018 insieme al compagno Sergio Sandrolini Cortesi in un terribile incidente stradale, avvenuto Gazzo Veronese, in provincia di Verona.

“Invece non ci sei perché non ci sei più – prosegue la lettera -, vittima con la tua Giulia che è la mia Giulia di un altro tipo di guerra, quella in corso sulle nostre strade da tanto tempo e che sembra non avere mai fine e non mi sento inopportuna a definire guerra qualcosa che fa vittime e feriti a migliaia ogni anno spesso giovani e innocenti e che lascia in chi rimane macerie, disperazione e dolore; le nostre macerie sono la vostra assenza, la nostra disperazione è il vostro futuro negato, il nostro dolore non vedervi crescere”.