Astensione anziché voto contrario sul bilancio 2022 della Provincia di Ferrara da parte del gruppo di centrodestra.

A preannunciarlo ieri nella seduta di presentazione in Consiglio è stato il capogruppo Riccardo Bizzarri. Il voto è previsto per il 25 febbraio.

“Sul primo bilancio della giunta Padovani abbiamo scelto l’astensione, e non una bocciatura, per confermare la nostra volontà di collaborazione nella gestione della provincia di Ferrara”.

“Si tratta di una scelta di responsabilità – afferma il gruppo – in un momento in cui l’ente provinciale è chiamato a grandi sfide e di un gesto di apertura che ci aspettiamo sia riconosciuto e ripagato con un maggior coinvolgimento nella elaborazione delle linee programmatiche e nella stesura degli atti che le vanno a concretizzare, in particolare sul tema del Pnrr. Tagliare fuori il centrodestra significherebbe negare la rappresentanza a mezza provincia”.

L’astensione è arrivata sia sul Documento unico di programmazione (Dup) che sullo schema di bilancio 2022.

“Come già abbiamo dichiarato, e certamente in forza dei numeri che vedono, tra i consiglieri, perfetta parità tra maggioranza e opposizione, riteniamo opportuno e utile per tutti, essere parte attiva e costruttiva nel tentativo di sostenere e rafforzare nostra Provincia che, rispetto alle altre dell’Emilia Romagna, soffre le conseguenze di un percorso di cattiva gestione che si è protratto per anni con poca attenzione verso i territori – spiegano ancora i consiglieri -. Per quanto concerne gli investimenti siamo aperti alla condivisione dei percorsi e saremo attenti alla concretezza delle scelte, soprattutto in un momento in cui c’è la possibilità di avere accesso il Pnrr e in cui le maglie dei fondi dello Stato sembrano allargarsi. Chiediamo, però, come dimostrazione della volontà di collaborare anche da parte del Presidente e della maggioranza, un percorso di condivisione dei temi che parta dalla raccolta delle necessità dei territori e ne sappia interpretare le reali esigenze. Escludere una parte tanto importante del consiglio dai percorsi che portano alle scelte amministrative significa tagliare fuori mezza provincia dalla reale possibilità di essere rappresentata in modo effettivo”.