Ospital Monacale. Era andata a prendere la sorella al doposcuola e poi a fare la spesa e insieme a lei stava rientrando a casa.
Erano le 17 di ieri pomeriggio, giovedì 13 gennaio, quando lungo via Zenzalino, all’altezza del ponte della Fascinata, la loro Ford Focus ha perso aderenza, ha sbandato ed è uscita di strada, carambolando giù dall’argine spondale di un canale di irrigazione, per poi finire la sua rocambolesca corsa nelle acque gelide, profonde circa due metri.
Un volo di una decina di metri per le due sorelle, che stavano tornando da San Nicolò ed erano dirette ad Ospital Monacale, dove vivono.
L’auto si è inabissata e loro sono rimaste incastrate nell’abitacolo della macchina, ridotta a un ammasso di lamiere contorte.
In quel momento un automobilista ha visto la scena, si è fermato e, senza esitare un secondo, si è gettato nelle acque gelide. L’uomo ha avuto non poche difficoltà ad aprire la portiera sul lato passeggero, dove sedeva la 12enne. Un tentativo a prima disperato di soccorso che è durata dieci lunghi minuti. All’uomo si è aggiunto un secondo automobilista di passaggio e insieme sono riusciti a estrarre dall’abitacolo e riportare a riva entrambe le sorelle, salvandole dall’annegamento.
Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Portomaggiore con il gruppo sommozzatori, impegnati nel recupero del veicolo, e i carabinieri di Argenta per i rilievi del caso e per accertare la dinamica del sinistro.
La conducente, 27 anni, è stata trasportata su un’ambulanza del 118 all’ospedale di Cona, così come i due salvatori colpiti da ipotermia. La 12enne invece è grave ed è stata trasportata in elimedica al Maggiore di Bologna con un codice di gravità 3.
A parlare è uno dei due soccorritori, Alessandro Martorana, che racconta quei “dieci minuti immerso nell’acqua a zero gradi”. Non è stato il freddo il suo pensiero, “ma la sorella maggiore che mi gridava ‘salvala!’ riferendosi alla sorellina”.
“Non sono un angelo – aggiunge -, quello che abbiamo fatto dovrebbe essere di esempio per tutti. Tutti dovrebbero comportarsi così in situazioni simili. Stare a guardare è troppo facile”.
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