Politica
16 Dicembre 2021
Il presidente ‘reggente’ analizza il suo mandato tra i limiti della riforma del 2014 e le necessità del territorio per la ripresa

Provincia. Minarelli saluta: “Sanità pubblica fondamentale, ricordiamolo”

di Redazione | 4 min

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È stato un mandato caratterizzato per forza di cose dalla pandemia, quello di Nicola Minarelli come presidente ‘reggente’ della Provincia di Ferrara.

E non è dunque un caso che sia sulla sanità che, nel suo messaggio di saluto, Minarelli si sofferma, ricordando l’importanza di un sistema sanitario pubblico e ammonendo sulle sirene della privatizzazione, ancora di più oggi nell’ottica di un buon uso dei fondi del Pnrr.

“Mi sia concesso a questo proposito di ricordare un fatto semplice – dice Minarelli -, ossia quanto sia stato fondamentale poter affrontare l’emergenza sanitaria che ci ha investiti sulla base di un sistema saldamente in mano pubblica. Non è retorica la mia, né vuole essere una sterile autocelebrazione di conquiste del partito a cui appartengo (è segretario provinciale del Pd, ndr). È piuttosto l’aver toccato con mano il livello di risposta che il sistema pubblico garantisce anche quando è sotto enorme stress. L’impegno delle donne e degli uomini della sanità di cui già conoscevamo il valore, ora deve necessariamente riflettersi nel rafforzamento della sanità pubblica sul territorio, nel non abbassare la guardia sul covid per inseguire i voti dei novax di turno, e nella ricerca costante di un modello che non faccia sentire nessuno ‘periferia’ di qualcun altro. Nel nostro ampio territorio, quest’ultimo punto, è una tensione sempre attuale”.

Un ammonimento anche retrospettivo: “Tornando ad appena un paio di anni fa, qualcuno ci proponeva la ‘rivoluzionaria’ idea di aprire gli ospedali di notte e di imitare quelle regioni che avevano via via delegato ai privati la gestione dei servizi sanitari. Abbiamo rischiato di prendere questa china sul serio, ed è bene non dimenticarlo affinché la politica non si abbandoni mai ai facili slogan su materie – come il Servizio Sanitario Nazionale – che sono autentiche conquiste da difendere”.

Non c’è solo questo nella sua esperienza di presidente – “nata peraltro in modo inaspettato e non esattamente cercato” – di un ente smantellato in funzioni e risorse. Ecco perché i ringraziamenti al personale che dopo la riforma largamente incompiuta del 2014 – quella targata Delrio e dunque Pd – ha mantenuto in piedi la funzionalità della Provincia. “All’epoca si pensava più che altro ad abbassare la spesa corrente delle articolazioni dello Stato (anche molto spesso a sinistra). Non so se sia stato speso altrettanto tempo per verificarne gli effetti. A conti fatti temo di no”, riconosce Minarelli che vede in ciò il “sintomo di un’atavica difficoltà delle forze politiche italiane nel disegnare riforme capaci di andare oltre al breve periodo”.

Il ringraziamento va anche “ai tanti ex colleghi sindaci con cui ho cercato di mantenere un rapporto di collaborazione a prescindere dalle estrazioni di ciascuno, pur, a volte, dovendo partire da idee politiche completamente opposte”.

C’è però ancora tanto da fare in un territorio che “non è solo fatto di aspetti di eccellenza” e dove “le criticità devono essere l’oggetto della preoccupazione principale dei partiti”. “È stato un segnale concreto quello che abbiamo registrato negli ultimi mesi da parte della Regione nel voler costruire un ‘Patto per Ferrara’ – rimarca Minarelli -. Ci abbiamo lavorato molto, con l’obiettivo di fare delle risorse che arriveranno nei prossimi anni sul territorio un volano per gli investimenti. Perché ciò accada, tuttavia, sono fermamente convinto che non sia solo la misura a fare la differenza. Molto conterà il metodo. Le forze politiche che governano devono fare ogni sforzo per promuovere la condivisione delle politiche con le imprese, i lavoratori e tutti i soggetti organizzati che contribuiscono alla crescita e all’economia del ferrarese. Su questo aspetto la firma del Focus Ferrara da parte del presidente Bonaccini mi auguro sia la stella polare di metodo e di merito per chiunque avrà l’onore di governare questo ente in futuro”.

Da ultimo, Minarelli legge nei risultati delle ultime elezioni amministrative territoriali “la voglia di ripresa che abbiamo di fronte. La fase che a Ferrara ha visto acuirsi lo scontro fra destra e sinistra, fatta per lo più di un’escalation dei toni e della delegittimazione dell’avversario, non ha sin qui prodotto risultati che siano in qualche modo utili ai cittadini o alle imprese. Ciò sta diventando sempre più evidente un po’ in tutti i settori della nostra vita economica e sociale. Al contrario, questa stagione, sta già per lasciare il posto a qualcosa di diverso. Spero – conclude Minarelli – che questo qualcosa di diverso sia rivolto, da parte di tutti, al recupero di un clima politico che abbia come interesse il futuro del territorio anziché la battaglia mediatica fine a sé stessa”.

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