Eventi e cultura
4 Dicembre 2021
Il critico cinematografico e scrittore francese: "Sarà un'istituzione artistica e sentimentale"

Spazio Michelangelo Antonioni, a Ferrara il curatore del progetto Dominique Païni

di Redazione | 3 min

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“Il nuovo spazio dedicato a Michelangelo Antonioni a Ferrara sarà un’istituzione artistica e sentimentale, accoglierà diverse mostre temporanee, trasmetterà anche frammenti più ‘intimi’ della vita del grande regista e avrà una sezione interamente dedicata a Enrica Fico, la compagna di una vita, fonte di ispirazione, con la sua energia e il suo spirito”.

Ad anticipare alcuni dei progetti per il nuovo luogo dedicato al celeberrimo premio Oscar, originario di Ferrara, è il critico cinematografico e scrittore francese Dominique Païni, già direttore del Cinémathèque française e curatore della mostra “Antonioni e le arti”, ospitata a palazzo dei Diamanti nel 2013 ed ‘esportata’ a Parigi, Bruxelles, Amsterdam.

Païni in questi giorni è nella città estense proprio per contribuire a gettare le basi del progetto, che avrà come sede il Padiglione di Arte Contemporanea e come progettisti gli architetti Junko Kirimoto e Massimo Alvisi. Ieri ha incontrato il sindaco Alan Fabbri nel suo ufficio a palazzo Municipale e l’assessore Marco Gulinelli.

Il primo cittadino si è detto “felice del grande apporto intellettuale e artistico che questo progetto sta concentrando” e “onorato di poter realizzare a Ferrara un luogo della memoria, viva e attrattiva, di un gigante della storia del cinema, per omaggiarne – nella sua città – l’opera, la vita, il genio, il pensiero”.

“C’è una grande unità d’intenti, in un clima di amicizia, di piacevolezza, di condivisione che rende tutto più semplice ed entusiasmante”, ha detto Païni, spiegando che “l’obiettivo è creare un luogo in cui i visitatori possano apprezzare, tutto l’anno, il lavoro di Antonioni, cercando di attrarre, in particolar modo, i giovani e coinvolgendo l’università, le scuole, il progetto ‘Ferrara la città del cinema’. Sarà uno spazio che proporrà continue novità, grazie ad allestimenti temporanei dedicati, di volta in volta, a diversi aspetti della sua vita e della sua attività e al legame con le altre arti”.

Insomma – dice il curatore – “non sarà un ‘semplice’ museo ma un luogo vivo del ricordo”, in cui la figura del celeberrimo regista sarà considerata anche nella sua attività di artista, architetto, scultore, mettendo in luce il complesso lavoro che sta alle spalle della regìa”. “Il lavoro di realizzazione e di allestimento restituirà anche la contemporaneità del messaggio e del lavoro di Antonioni: una ‘briciola’ di un film di Antonioni, pubblicata su Instagram, oggi non lo tradirebbe. Infatti il suo modo di lavorare rende possibile valorizzarne anche i singoli estratti digitali, realizzando piccoli focus sulla sua attività completa, cosa non facile da fare con altri registi. Il suo tipo di cinematografia consente di concentrarsi sui dettagli, mettendo a fuoco estratti particolarmente significativi. Non dimentichiamo che Antonioni è stato anche pittore, ha saputo entrare nella plasticità della materia fissandola per istanti. Ogni secondo di un suo film è come un quadro e può essere valorizzato come tale”.

“Siamo felici di poter collaborare con un’istituzione del cinema come Dominique Païni per la realizzazione di un grande progetto che vuole far vivere lo spirito e l’anima di Antonioni, nella sua città – dice Gulinelli –. L’auspicio è quello di creare un luogo versatile, che dialoghi in maniera particolare con le giovani generazioni, mettendo al centro il cinema di Michelangelo Antonioni e ponendolo in relazione con tutte le altre arti”.

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