Il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni
Copparo. Si apre un nuovo fronte per gli enti pubblici, già impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria e nella programmazione della ripartenza: l’insostenibile incremento dei costi di bilancio relativi ai materiali edili e alle lavorazioni, alle forniture e alle spese energetiche. A lanciare un grido d’allarme è il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, che si propone di coinvolgere nell’analisi Anci.
«L’esigua disponibilità di prodotti e di materiali rispetto alla crescente domanda – spiega – fa sì che i prezzi subiscano continue impennate, con conseguenze impattanti sui conti dei municipi e sulla programmazione. Un esempio? I prezziari ufficiali della Regione di inizio agosto hanno già previsto un aumento dei costi di materiali edili e lavorazioni, ma, a lato pratico, quando vengono contattate le aziende, quegli stessi prezzi risultano già ‘fuori mercato’ e a simili condizioni le ditte non accettano di eseguire gli interventi».
Difficoltà si sono registrate anche su opere già appaltate: «Oltre ai rincari, abbiamo subito ritardi sulle consegne e ci siamo già scontrati con il problema dell’indisponibilità dei prodotti. Se si dovesse poi giungere a un incremento inflattivo, dato già per certo, si manifesterà come conseguenza anche l’incremento dei costi di manodopera».
Un discorso a parte meritano poi i costi di energia e riscaldamento. «Da diversi anni – illustra il primo cittadino – il Comune di Copparo ha intrapreso politiche di riduzione dei consumi e di risparmio energetico, eseguendo lavori di riqualificazione sugli immobili di proprietà, installazione di impianti fotovoltaici, serramenti isolanti, sostituzione dei corpi illuminanti. Abbiamo sottoscritto un contratto di rendimento energetico con interventi che hanno determinato una riduzione del 65% dei consumi elettrici e abbiamo fatto ricorso alle diverse tranches di convenzioni Consip gas naturale ed energia elettrica, grazie alle quali abbiamo assicurato un prezzo fisso. Nonostante tutti questi accorgimenti le stime di previsione relative al 2022 sono impietose e attestano un incremento dei soli costi energetici pari a +40% circa. Stime basate sugli attuali prezzi, ma che, in caso di ulteriori rialzi, saranno da rivedere».
Ne derivano «la necessità di ripensare in toto al bilancio comunale, attuando tagli e scelte» e il paradosso «di vedere arrivare i fondi del Pnrr destinati allo straordinario da progettare e non avere la serenità e le risorse per mantenere l’ordinario».
«Ritengo – conclude Pagnoni – che sia necessario e urgente far sentire al Governo la nostra voce in qualità di rappresentanti delle comunità, chiedendo un aiuto concreto. Questa non è una tempesta che si possa scaricare sui piccoli enti locali, ma una difficile prova da superare tutti insieme».
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