Economia e Lavoro
28 Ottobre 2021
La proroga del Superbonus 110% al 2023 anche per edifici unifamiliari consentirebbe di cambiare volto al paesaggio rurale, con effetti positivi sull’economia del territorio

Bonus edilizi: una risorsa per valorizzare e rendere più sostenibile il patrimonio rurale

di Redazione | 3 min

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La vasta rete di edifici rurali di Ferrara e, in generale, di molte aree della pianura Padana potrebbe cambiare volto e diventare più sostenibile grazie ai bonus edilizi. Per questo Cia-Agricoltori Italiani Ferrara chiede che il Superbonus 110% e il Sismabonus vengano prorogati almeno a fine 2023 per tutti gli edifici unifamiliari e le case singole. Attualmente, infatti, la misura scade a fine dicembre 2022 e sarebbe prorogata al 2023 solo per i condomini e per le case singole i cui proprietari rientrano in una certa fascia di reddito. La proroga avrebbe un valore rilevante su un territorio dove molte aziende agricole hanno edifici a uso abitativo con classi energetiche poco efficienti e sostenibili, come spiega il presidente di Cia Ferrara, Stefano Calderoni.

“Se l’agricoltura sta andando, a livello produttivo, verso una chiara direzione green e dall’Europa, anche in vista dell’approvazione della nuova Politica Agricola Comune, ci chiedono di coltivare in maniera sempre più sostenibile, non vedo – afferma Calderoni – perché le nostre sedi aziendali e abitative non debbano seguire questa transazione ecologica generale. Le agevolazioni date dai bonus edilizi sono un’ottima occasione per cambiare volto al patrimonio edilizio rurale, renderlo più efficiente da un punto di vista energico e, perché no, più bello dal punto di vista paesaggistico. Un cambiamento che spesso le aziende agricole, in difficoltà per la crisi produttiva e di mercato di molti comparti, non riescono a operare in autonomia.

Ovviamente i bonus fanno anche muovere l’economia e creano posti di lavoro – si stima che a livello nazionale il Superbonus abbia un valore di 12 miliardi di Pil e abbia già creato 153mila posti di lavoro – e questo è un plus enorme, soprattutto dopo due anni di contrazione economica dovuto alla pandemia. Inoltre potrebbero essere un incentivo anche per i giovani agricoltori che potrebbero decidere di rimanere a vivere nelle aree rurali, evitando così lo spopolamento di alcune zone del territorio. La nostra associazione – continua Calderoni – ha affiancato e continua ad affiancare le aziende agricole che ci chiedono di poter usufruire del Superbonus 110% e abbiamo visto che le tempistiche e le difficoltà operative sono molte. Innanzitutto non si tratta di pratiche semplici da attuare, pur con tutte le semplificazioni ottenute nel corso del tempo, e adesso a scoraggiare le aziende sono anche i forti rincari delle materie prime. Per realizzare gli interventi cosiddetti trainanti, come il cappotto o un impianto fotovoltaico, ci sono, infatti, dei tetti di spesa che vengono raggiunti rapidamente con l’attuale prezzo di alcuni materiali essenziali. Per questo chiediamo che le misure per l’edilizia siano prorogate per tutti almeno fino al 2023, e diventino “strutturali”. Solo così, in maniera graduale, si può pensare di modificare davvero l’impatto energetico degli edifici sull’ambiente e migliorare il nostro straordinario paesaggio rurale”.

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