Alcide Mosso

Nonostante la scadente fonte storiografica a supporto, il Comune di Ferrara valuterà se intitolare un luogo pubblico al carabiniere Isidoro Fontana, morto il 7 gennaio del 1946, nella concitatissima fase post bellica, durante il tentativo di assalto alle carceri di via Piangipane da parte di un gruppo armato che, pare, aveva intenzione di liberare alcuni partigiani incarcerati dal regime.

La maggioranza ha infatti approvato una mozione in tal senso presentata dal consigliere Alcide Mosso (Lega), che nella sua presentazione ha citato come fonte storica il libero “I grandi killer della liberazione – Saggio storico sulle atrocità partigiane” del giornalista Gianfranco Stella.

Proprio questa ‘base’ è stata criticata da Francesco Colaiacovo, capogruppo del Pd, che ha ricordato come Stella non sia per nulla uno storico e che anzi proprio per i suoi scritti ‘storici’ sulla Resistenza abbia subìto una condanna per diffamazione nei confronti del partigiano Arrigo Boldrini “Bulow” (le condanne sono due, l’altra, recentissima, è relativa al partigiano Amleto Paderni, detto “Ermes”).

Per questo il consigliere dem ha chiesto di ritirare la mozione e magari di ripresentarla con un supporto storiografico più concreto, coinvolgendo anche l’Arma.

Il libro di Stella, a proposito dell’uccisione dei Fontana, cita il partigiano Gino Bovi e Mosso ha replicato sostenendo che “non mi risulta che Stella sia stato condannato per aver parlato di Gino Bovi. Non è stato smentito, secondo me il riferimento a Gino Bovi potrebbe essere vero”.

Quel ‘potrebbe’ basta alla maggioranza di centrodestra per far passare la mozione, mentre dai banchi dell’opposizione ci sono state solo astensioni.