Ci sarà un approfondimento investigativo sul caso dei cinque sanitari no-vax che si sono presentati all’hub vaccinale della fiera accompagnati da un avvocato, contestando procedure e modulo del consenso informato e chiedendo al medico vaccinatore di sottoscrivere una dichiarazione da loro predisposta come condizione per la somministrazione.
La procura, dopo la segnalazione proveniente dall’Ausl, aveva infatti aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio, ora il pm Ciro Alberto Savino ha delegato i carabinieri per svolgere ulteriori attività investigative e approfondire nel dettaglio cosa sia avvenuto e se davvero vi sia stata una effettiva interruzione del servizio di vaccinazione.
Al vaglio vi è anche la posizione dei legali: uno è l’avvocato Orazio di Stefano e l’altro e Mario Zisa, avvocato in pensione non più iscritto all’Ordine, “collaboratore giuridico” del primo, che avrebbe materialmente accompagnato alcuni dei sanitari all’hub presentandosi come avvocato. Sulle loro posizioni è in corso anche un’attività di approfondimento da parte del Consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati.
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