Attualità
4 Ottobre 2021
Il festival torna in presenza e rinnova l’appuntamento per l’anno prossimo: 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2022

Chiude con tutti gli eventi sold out la XV edizione di Internazionale a Ferrara

di Redazione | 5 min

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L’importanza di tornare a incontrarsi per discutere. Si è concluso con tutti gli appuntamenti sold out il festival di giornalismo Internazionale a Ferrara organizzato dalla rivista diretta da Giovanni De Mauro e dal Comune di Ferrara. Dopo l’edizione speciale del 2020, quasi interamente online a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, Internazionale è tornato con la sua consueta formula per le strade della città estense. Sale e centro storico gremiti hanno accolto gli speaker provenienti da tutto il mondo. Dall’1 al 3 ottobre a Ferrara si sono alternati oltre 137 ospiti provenienti da 27 Paesi, oltre 150 ore di programmazione per riannodare il filo con le grandi questioni internazionali e per tornare a ragionare sui fatti avvenuti durante l’anno di pandemia che sembrava aver fermato il mondo.

Oltre 50 persone addette alla produzione per tre giorni hanno lavorato senza sosta permettendo un sereno svolgimento del festival per conciliare il rispetto delle limitazioni imposte dalle norme anti-covid con il desiderio di mantenere saldo il rapporto con la città e con il pubblico. File ordinate a piazza Trento e Trieste per i tagliandi a ingresso gratuito, sale piene, eventi sold out e una richiesta ben maggiore delle possibilità di capienza dei luoghi hanno caratterizzato il ritorno del festival in presenza.

“Siamo felici di essere tornati in città – ha detto Chiara Nielsen, direttrice del festival di Internazionale – e di aver riallacciato il filo che ci lega a Ferrara. Abbiamo ricominciato a parlare di quello che accade nel mondo e non solo del Covid, uscendo dall’immobilismo della pandemia. Come sempre abbiamo trovato un pubblico curioso verso i temi proposti e comprensivo rispetto alla necessità di rispettare le norme che hanno permesso, non senza sforzi organizzativi, lo svolgimento in completa sicurezza della manifestazione. L’auspicio è di tornare l’anno prossimo alla normalità ritrovando il piacere di scambiare opinioni con il vicino di posto”.

“Il ritorno di Internazionale in presenza è stato un evento che ha subito attratto il grande pubblico in città – dice il sindaco di Ferrara Alan Fabbri – Ferrara è tornata a essere al centro del dibattito e del confronto, nel tentativo di trovare criteri, condividere punti di vista e individuare metodi per affrontare i grandi temi internazionali”. “Grazie al direttore Giovanni De Mauro, alla vicedirettrice del settimanale e direttrice del festival Chiara Nielsen e a tutto lo staff. Tornare a vedere Ferrara popolata dal pubblico di Internazionale è stato un segno di rinascita, un momento di riflessione importante e a campo allargato su temi globali ma che ci interpellano da vicino e anche un’opportunità per l’indotto. Sono felice, inoltre, che questa edizione abbia portato con sé molte novità positive, tra questa la nascita de l’Essenziale, il nuovo settimanale di Internazionale. C’è bisogno di pluralismo e di nuove voci autorevoli. Grazie”.

Tra gli appuntamenti che hanno maggiormente coinvolto il pubblico quello con Mohammed El Kurd, scrittore e poeta palestinese, tra le 100 personalità più influenti del 2021 secondo il Time; gli approfondimenti su Siria, con lo scrittore e attivista Yassin al Haj Saleh, e sull’Afghanistan, la riflessione sull’offensiva dei sovranisti in Europa e il confronto sul linguaggio inclusivo tra Kübra Gümüşay, linguista tedesca di origine turca e attivista contro l’hate speech e la sociolinguista Vera Gheno. Molto apprezzati anche gli appuntamenti costruiti con la partnership di Ingenere.it con le speaker Alessandra Minello, demografa all’Università di Padova, Maddalena Vianello, esperta in politiche di genere, Barbara Kenny, Fondazione G. Brodolini, Amaia Pérez Orozco, economista e attivista femminista spagnola di Colectiva XXK, Paola Villa, economista dell’Università di Trento, Roberta Carlini, ricercatrice, Marcella Corsi, economista dell’Università Sapienza, Coumba Kane, giornalista di Le Monde e Sabrina Marchetti, sociologa dell’Università Ca’ Foscari. Gli incontri sono stati aperti dal monologo scritto e interpretato da Paola Michelini.

Grande interesse per il dialogo sui limiti del bene nella cura delle dipendenze fra il filosofo Fabio Cantelli Anibaldi, uno dei protagonisti della docuserie “Sanpa” su Netflix, il sociologo Luigi Manconi e il giornalista statunitense Kenneth R. Rosen. Tutto sold out anche per l’incontro con la giornalista turca Ece Temelkuran, vincitrice dell’Edinburgh International Book Festival First Book Award e dell’Ambassador of New Europe Award, che ha spiegato come riappropriarsi, nell’epoca della polarizzazione estrema e dell’odio, di parole accoglienti come “dignità” e “partecipazione”.

Grande interesse anche per l’incontro sul lavoro precario, realizzato in collaborazione con la Fondazione Unipolis, durante il quale si sono confrontati la sociologa Francesca Coin, Università di Lancaster, Antonio Perdichizzi, presidente di Junior Achievement Italia, Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt, per la presentazione del libro dell’antropologa Veronica Barassi su come le tecnologie del controllo prendano di mira le nuove generazioni, Sorvegliati, tracciati e profilati dalla nascita (Luiss University Press). Così come la riflessione sulle identità queer con Maya De Leo, docente di Storia dell’omosessualità all’Università di Torino, Mark Gevisser, giornalista e scrittore sudafricano, e Monica Romano, saggista e attivista lgbt+.

Tutti esauriti anche gli incontri sulla crisi ambientale con, tra gli altri, Liina Carr della Confederazione europea dei sindacati e Ndoni Mcunu, climatologa e fondatrice di Black women in science e lo scrittore argentino Martín Caparrós, così come il confronto tra la sociologa Francesca Coin, Maboula Soumahoro, specialista in studi afroamericani dell’Università di Tours, Nadeesha Uyangoda, giornalista e la scrittrice Claudia Durastanti, una analisi delle parole che riempiono il dibattito culturale attuale: intersezionalità, privilegio e razzismo sistemico.

Anche quest’anno si è rinnovata la collaborazione con Medici senza Frontiere, che ha portato al festival anche la mostra in Piazza Trento e Trieste, Guardare oltre (realizzata con Magnum) sulle principali crisi umanitarie degli ultimi 50 anni. E ancora sale piene per le proiezioni, inedite in Europa, dei grandi documentari di Mondovisioni, a cura di CineAgenzia, e per gli appuntamenti di Mondoascolti, la rassegna di audiodocumentari curata di Jonathan Zenti con il contributo quest’anno di Spreaker, prima piattaforma in Italia per la creazione, distribuzione e monetizzazione di podcast. Come sempre molto partecipati gli incontri per bambine e bambini a Casa Niccolini a cura del mensile Internazionale Kids.

Appuntamento al prossimo anno: 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2022.

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