Attualità
21 Settembre 2021
Da lunedì è partita la campagna: effettuate 77 somministrazioni del ‘booster’ e 282 prenotazioni

Covid-19. Prime 750 convocazioni a Ferrara per la terza dose di vaccino

vaccino covid
di Redazione | 2 min

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vaccino covidSono 750 le convocazioni a Ferrara per la terza dose di vaccino anti Covid-19. Alle 14 di lunedì, sono state effettuate 282 prenotazioni e 77 somministrazioni.

Ha preso il via il 20 settembre, in tutta la regione, la campagna per la somministrazione della dose ‘booster’, che dovrebbe rafforzare la risposta immunitaria contro il Covid-19, e che riguarda in via prioritaria i trapiantati e gli immunocompromessi: alle ore 14 sono oltre 400 le vaccinazioni effettuate, e quasi 7.000 le convocazioni inviate in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini.

Le persone interessate, cioè coloro che rientrano nelle categorie indicate dal ministero della Salute, vengono contattate direttamente dall’Azienda sanitaria di riferimento, quindi non devono fare nulla.

Naturalmente le convocazioni per fissare luogo, data e ora dell’appuntamento proseguiranno fino alla chiamata di tutti i pazienti, che in Emilia-Romagna in questa prima fase e considerate le attuali categorie indicate sono circa 53.200.

Il numero tiene conto delle persone prese in carico dai centri specialistici, sia residenti sia assistiti con residenza in altra regione, in quanto soggetti sottoposti a trapianto di organo solido, o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già ricevuto due dosi da almeno 28 giorni.

Di questi la maggior parte, 30.500, sono pazienti con patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure.

Secondo le indicazioni ministeriali, la terza dose di vaccino è prevista in due casi: come dose addizionale per garantire un livello adeguato di risposta immunitaria in quelle persone che, per patologia o per terapia, potrebbero avere una minor risposta immunitaria alle prime due dosi di vaccino e per le quali sono partite le vaccinazioni e convocazioni. Nel secondo caso si parla di dose di richiamo o booster che ha come obiettivo il mantenimento nel tempo di un adeguato livello di risposta immunitaria e dovrebbe essere destinata alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (come i grandi anziani o i soggetti ricoverati nelle Rsa) ed eventualmente agli operatori sanitari a seconda del livello di esposizione al virus.

Lo stesso ministero della Salute ha anche specificato che – ferma restando la priorità del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati – sarà definita la strategia di somministrazione di una dose di richiamo con vaccino a m-RNA (dunque Pfizer o Moderna) in favore di ulteriori gruppi target, tenendo conto delle evidenze scientifiche e dell’evoluzione dello scenario epidemiologico.

 

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