Attualità
20 Settembre 2021
Agli Emergency Days focus sulle disuguaglianze in tema di prevenzione della pandemia

Covid. “Il vaccino, un diritto per ricchi”

di Redazione | 3 min

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“Il vaccino è un diritto che non può essere legato soltanto ad un popolo occidentale o a persone benestanti. Il 90% dei vaccini è stato distribuito nei paesi ricchi, a fronte dell’1,14% degli stati meno abbienti”. Con queste parole, pronunziate dalla volontaria di Emergency, Catia, si è dato l’avvio, il 18 settembre, all’ultima giornata dedicata agli Emergency Days a Ferrara, che ha affrontato il tema “Perché i vaccini devono essere per tutti?”.

Andrea Spinelli Barrile, editor e co-fondatore di Slow News, mediatore dell’evento, ha commentato la profonda disuguaglianza che emerge nella campagna vaccinale mondiale.

“In Europa il 70% dei cittadini hanno la doppia dose, in Africa soltanto il 2.7% – ha argomentato Barrile – nonostante l’Africa sia un continente a cui noi siamo strettamente legati, sia dal punto di vista commerciale ed economico, sia dal punto di vista del turismo”.

Rossella Miccio, presidente di Emergency dal 2017, ha posto l’attenzione sulla esiguità dei vaccini, visto che “in tutti i Paesi in cui noi lavoriamo sono arrivati mediamente una quantità sufficiente a coprire non più del 3% della popolazione. Si sta acuendo questo solco, che negli ultimi anni era già progressivamente accresciuto, tra il mondo ricco ed i Paesi in via di sviluppo”.

Sara Albiani, Global Health policy advisor di Oxfam Italia, ha portato alla luce un preoccupante caso di profitto delle case farmaceutiche. Pzifer, Johnson & Johnson ed Astrazeneca, nell’ultimo anno, hanno corrisposto ai propri azionisti 26 miliardi di dollari, “una cifra sufficiente a vaccinare 1,3 miliardi di persone, ovvero tutta la popolazione africana”.

“Vi sono dei limiti oggettivi – ha aggiunto -, ovvero poche dosi di vaccino a prezzi troppo elevati. Questo sistema che si basa sul monopolio del brevetto può essere sospeso, poiché la sospensione è prevista dagli accordi internazionali”.

Da ormai un anno, India e Sud Africa hanno proposto all’Omc (Organizzazione Mondiale del Commercio) la sospensione temporanea di alcuni brevetti per permettere a diverse nazioni di fabbricare cure e vaccini contro il Covid-19 in tutto il mondo. La proposta ha ricevuto l’appoggio di oltre cento Paesi, ma i membri del G7 si oppongono a gran voce.

Per ciò che concerne la situazione attuale nel nostro Paese, Laura Sighinolfi, medico responsabile dell’Unità Semplice Sezione Hiv/Aids dell’Azienda ospedaliero-Universitaria di Ferrara, ha illustrato le difficoltà che le persone in condizioni precarie riscontrano: “la zavorra burocratica nelle aziende ospedaliere è notevole; vi è un carico di incombenze burocratiche che sottrae spazio alla cura del paziente. Le promesse del G7 di vaccinare tutto il mondo entro il 2022 saranno impossibili da mantenere”.

La conferenza si è conclusa con una citazione di Gino Strada: “I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”.

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