Jolanda
11 Settembre 2021
A Jolanda di Savoia, laboratorio delle aree interne del basso ferrarese sull’agricoltura 4.0, sviluppo e prospettive future

“L’agricoltore ha le chiavi dell’ambiente”

di Redazione | 2 min

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Jolanda di Savoia. A Jolanda di Savoia, si è tenuto l’appuntamento mensile itinerante con i laboratori organizzati da Unione Terre e Fiumi, in collaborazione con Cfp Cesta.

L’incontro, che aveva come tema l’agricoltura 4.0 sviluppo e prospettive per quest’area territoriale rivolto a cittadini, imprese, istituzioni locali e stato aperto da Caterina Ferri per Cfp Cesta, e si è tenuto nella Sala Consigliare del Municipio di Jolanda di Savoia.

Ha introdotto i lavori la vicesindaca Elisa Trombin: “l’80% dell’economia del nostro Comune arriva dall’agricoltura e impatta molto sull’occupazione di questo territorio, il mio desiderio è sarebbe di vedere i nostri giovani formarsi per il futuro, per una agricoltura 4.0, e che abbiano la possibilità, attraverso la formazione, di approcciarsi a questo settore in modo curioso e soprattutto nuovo e innovativo”.

Il presidente Giovanni Lolli, che ha moderato l’incontro: “questo è il territorio per eccellenza vocato all’agricoltura, non puntare qui, alla 4.0, sarebbe un peccato mortale. L’agricoltura ora richiede competenze, conoscenze e multidisciplinarità, e forse ora gli imprenditori cominciano a capire e quindi a vedere un ritorno interessante”.

I professori dell’Università di Ferrara, Emanuele Radicetti e Fabio Bartolini hanno illustrato i nuovi corsi universitari – triennale e magistrale – in ambito agricolo. “L’agricoltore, ora, è colui che ha le chiavi dell’ambiente” ha detto Radicetti, l’ateneo ferrarese punta quindi ad accrescere competenze di carattere agrario, ma anche economico, ambientale e digitale per permettere un ricambio generazionale delle aziende del territorio.

Nella propria relazione, il ricercatore di Cpf Cesta, Stefano Capatti ha evidenziato che: “da due anni Cesta sta investendo massicciamente nell’ambito professionale e in particolare sulla agricoltura 4.0 essendo le aree interne del basso ferrarese fortemente vocate all’agricoltura (l’incidenza delle imprese agro-pesca è del 52%). Chi lavora in ambito agricolo ha una formazione talvolta elementare (29% licenza elementare, 35% licenza media, diploma attinente 7%, laurea attinente 2%) per lo più di genere maschile (73% maschi, 27% femmine), e un lavoro legato in particolare a ultra 60enni. Formare qui, vuol dire avviare un processo culturale che guarda al futuro e alle nuove generazioni”.

L’incontro ha visto la partecipazione di diverse imprese agricole del territorio, in particolare UNIMA e l’azienda Cavazzini Cotti, che hanno portato un importante contributo esprimendo le proprie esigenze.

I laboratori continueranno a cadenza mensile fino alla fine dell’anno. I materiali sono sul sito dedicato: www.areeinternebassoferrarese.it.

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