Attualità
21 Agosto 2021
Martedì pomeriggio il presidio pacifista: “Corridoi umanitari per tutte le profughe e tutti i profughi”

Afghanistan. La Rete per la pace scende in piazza a Ferrara

di Redazione | 2 min

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(archivio)

La Rete per la Pace di Ferrara promuove per martedì 24 agosto, alle ore 18, in piazza Trento Trieste (di fronte a Palazzo San Crispino, libreria Libraccio) un presidio a sostegno della popolazione afghana.

“Chiediamo – dice la Rete per la pace – che il governo italiano, l’Europa e le istituzioni internazionali attivino immediatamente corridoi umanitari per tutte le profughe e tutti i profughi afghani che stanno cercando in queste ore di abbandonare i territori di guerra, offrendo a tutti e tutte loro asilo ed accoglienza. Chiediamo inoltre che adottino ogni azione diplomatica e politica utile ad assicurare il rispetto dei diritti fondamentali della popolazione afghana e che l’Europa definisca chiaramente una politica comune di asilo ed accoglienza, modificando il regolamento di Dublino, ponendo fine alla politica disumana ed illegittima delle violenze e dei respingimenti sulla rotta balcanica e nel mediterraneo”.

“Le immagini che provengono in questi giorni dall’Afghanistan ricordano quelle di 25 anni fa, quando per la prima volta i talebani entrarono nella capitale Kabul – osservano i pacifisti ferraresi -. Le stesse immagini certificano la sconfitta della politica di guerra occidentale ma nessuno sembra volersi prendere questa responsabilità. L’Occidente pare non volersi assumere le conseguenze di una guerra permanente non solo terribile per i civili ma anche fallimentare, fatta in nome della ‘democrazia’ e della ‘libertà’, da esportare con le bombe e l’occupazione militare.
Se tutti i soldi spesi, a vantaggio solo dei padroni delle armi, fossero stati utilizzati per creare strutture sanitarie, scuole, per combattere la miseria dilagante, allora si sarebbe davvero combattuto il fondamentalismo oscurantista”.

“Dopo la morte di almeno 50 mila civili afghani e oltre 3000 militari americani e Nato – conclude la Rete per la pace -, assistiamo sgomenti alla immane tragedia che sta colpendo il popolo afghano, e in particolare le donne poste di fronte all’incubo di violenza e perdita di ogni diritto civile e politico. Che l’Occidente non sia inerte di fronte a questa ennesima catastrofe di cui è responsabile”.

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