(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
Dopo tanto, troppo tempo dietro le quinte, Federico Viviani spera che il prossimo possa essere l’anno della rinascita e del ritorno in mezzo al campo da protagonista in biancazzurro.
Un auspicio di cui il centrocampista si è fatto portatore sulle pagine de La Gazzetta dello Sport dove, dal fresco del ritiro di Mezzana, ha espresso la propria volontà di disputare una Serie B da leader con la Spal.
“Ho passato due anni di guai, dal 2019 a gennaio 2021 – ha spiegato Viviani -. Da quando sono stato lasciato fuori alla Spal, a Frosinone e a Livorno fino al ritorno a Ferrara mi è successo di tutto. Durante i prestiti ho subito uno strappo al flessore e una lombosciatalgia. E pensare che in 27 anni non avevo avuto nulla. Poi, tornato a Ferrara, mi sono beccato anche 42 giorni di Covid e un altro strappo muscolare e sono rimasto fuori tre mesi“.
Dopodiché, il ritorno in campo e i primi segnali di ritrovata normalità: “Lo scorso 27 gennaio ho giocato per la prima volta titolare contro la Primavera dell’Ascoli e mister Rastelli mi ha rilanciato, dicendomi che se fossi stato bene avrei giocato al centro, com’è stato. L’ho ripagato con i due assist contro Chievo e Lecce, che per me sono già un riscatto. Mi sarebbe piaciuto fosse rimasto con noi“.
Ora però c’è Pep Clotet: “È molto diverso dai tecnici italiani, lavora quasi solo con la palla ma ad altissima intensità. Poca corsa e tanta palla sin dal primo giorno e ovviamente un giocatore preferisce correre con la palla che senza. Al momento noi continuiamo a navigare a vista e non abbiamo ancora visto nulla riguardo al cambio di proprietà. La scorsa stagione? Saremmo dovuti risalire subito, ma abbiamo avuto troppi problemi, soprattutto davanti”.
“Quest’anno – ha concluso – ricominciamo con tanti giovani e per adesso davanti c’è solo il mio amico Di Francesco, ma è chiaro che dobbiamo completare le rosa. Le avversarie favorite per la Serie A? Stavolta dico che ce ne sono tante, non soltanto il Monza ma anche Reggina, Pisa, Vicenza, Lecce e Brescia sono davvero forti, poi ci sono le retrocesse dal massimo campionato. La cosa più importante è quella di far tornare a divertire i nostri tifosi“.
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