Dal 25 giugno i visitatori della mostra “Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionismo in corso al Castello Estense” incontreranno due nuove opere dell’artista ferrarese che permettono di approfondire altrettanti aspetti – peculiari e agli antipodi – della sua produzione.
Il primo “ospite”, Camminamento sulla Vertoiba, è stato realizzato nel 1918, quando Crema si trovava al fronte nei pressi di Gorizia in qualità di tenente nel II reggimento di Fanteria Savoia, e costituisce senz’altro uno dei capolavori del suo primo periodo.
Crema raffigura la trincea di Villa Boos-Waldeck al tramonto, con un drammatico gioco di luci e ombre ottenuto attraverso il tocco diviso, offrendo un’inedita prospettiva dall’interno. Dopo l’esperienza bellica, il pittore smette di documentare scene drammatiche e comincia a prediligere interni domestici, ritratti, paesaggi, visioni simboliche e persino animali.
A quest’ultima categoria appartiene il secondo “ospite”: il Polipo, databile al 1930 circa, anno in cui partecipa alla Prima Mostra Nazionale dell’Animale nell’Arte presso il Giardino Zoologico di Roma, dove espone gli Scimpanzé (Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea) anch’essi presenti nell’odierna retrospettiva.
L’opera appartiene ad una serie di olii e pastelli, realizzati tra gli anni Trenta e Quaranta, in cui Crema rappresenta gli abitanti del mondo acquatico mettendo in evidenza la sorprendente varietà di forme e colori dei loro corpi, con uno sguardo quasi fanciullesco pieno di meraviglia.