Economia e Lavoro
7 Maggio 2021
Consulta provinciale. Zaina: “Priorità sono infrastrutture e attrarre imprese. OOSS: “Il capoluogo non può correre da solo”

Economia e lavoro. A Ferrara manca una visione di sviluppo

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Ferrara. Anche Ires conferma il calo del turismo

Il rapporto Ires (Istituto ricerche economiche sociali) sul turismo in Emilia Romagna conferma per Ferrara i dati più volte ripresi da estense.com certificando per Ferrara qualche difficoltà nonostrante "dal lato della domanda, si sta sempre più affermando il turismo rivolto a mete con forte valenza culturale e naturalistica"

Pomodoro da industria. Non c’è il prezzo

Nel ferrarese sono stati circa 7.500 gli ettari investiti a pomodoro da industria nel 2023, circa 250 in più rispetto al 2022 e si stima che nel 2024 ci sarà un ulteriore incremento. Un comparto che tiene, ma che è messo sotto scacco dal mancato accordo sul prezzo concordato tra parte agricola e industria di trasformazione e sulle condizioni qualitative di conferimento

Balcani Occidentali: opportunità di business per le imprese

Nuove opportunità di business per le imprese italiane nei Balcani occidentali, con un focus particolare sulla Bosnia Erzegovina: questo il tema dell’affollata iniziativa, promossa e realizzata congiuntamente dalla Camera di Commercio Italo-Bosniaca e dalla Camera di commercio di Ferrara Ravenna

Nell’epoca del Recovery Plan, della nuova stagione di finanziamenti del Next Generation EU e della programmazione europea 2021/2027, dove va la provincia di Ferrara? La destinazione pare ancora incerta. Il modo di andarci però è in ordine sparso.

Dall’ultimo incontro della Consulta dell’economia e lavoro sembra che non ci sia una strategia complessiva, un coordinamento tra le varie parti del territorio, da Cento a Comacchio. Più che l’epoca dell’unione che fa la forza siamo ancora a quella dei campanili, nonostante i richiami alla responsabilità di Regione, sindacati e associazioni imprenditoriali.

Al tavolo, convocato in videoconferenza dal vicepresidente della Provincia Nicola Minarelli per condividere il Patto per il lavoro Focus Ferrara, è stato introdotto il documento della Regione che propone linee di metodo e di indirizzo per la costruzione del Patto per il lavoro e il clima declinato a livello provinciale.

Pragmatismo e competenza sono stati i due criteri di fondo proposti a sindaci e rappresentanze del mondo economico e sociale, per condividere un primo documento inviato a tutti i soggetti, prima sintesi dei contributi espressi nel frattempo dai vari componenti del tavolo.

Un indice ragionato, sintetizzato con la collaborazione della struttura tecnica della Regione Emilia-Romagna e riassunto in quattro ambiti tematici individuati sulla base delle peculiarità del territorio provinciale: situazione demografica, connessioni, economia green e attrattività per favorire sviluppo e occupazione.

Un percorso che dovrà articolarsi in successive proposte di azioni progettuali operative, come declinazione ferrarese del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione, con lo scopo di intercettare le opportunità di finanziamento principalmente collegate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e alla nuova stagione di finanziamenti Ue 2021-2027.

Il progetto si basa su alcuni principi: all’interno di una visione strategica d’insieme, concentra le risorse su alcune priorità tematiche; punta ad impatti a scala territoriale che coinvolgano l’intera realtà provinciale; promuove l’integrazione dei fondi e degli strumenti; rafforza il partenariato territoriale; amplia le reti al di fuori del territorio; identifica filiere prioritarie di sviluppo.

Due sono state le osservazioni emerse durante il dibattito.

Per Gian Luigi Zaina, vicepresidente di Confindustria Emilia e portavoce del Tavolo dell’imprenditoria, “nelle altre province la Regione si sta muovendo bene, ma a Ferrara manca una visione di sviluppo”. E se manca una visione si rischia di perdere opportunità. “Come tavolo dell’economia – prosegue Zaina – abbiamo lavorato e continueremo a lavorare condividendo le azioni proposte per il Focus Ferrara, ma chiediamo che chi sottoscrive il patto si prenda la responsabilità di perseguire quegli obiettivi, obiettivi che devono essere misurabili e rendicontabili”.

In sintesi, inutile far parte di un gruppo di lavoro se poi nel proprio piccolo si corre da soli. E per raggiungere la meta serve prima tracciare sul terreno il percorso, con la partenza e l’arrivo. E il percorso, secondo le associazioni imprenditoriali, deve passare per “le priorità, che sono infrastrutture e attrazione di nuove imprese”.

“Il Focus Ferrara – ha sintetizzato Minarelli – non dovrà essere un documento generico, ma essere in grado di cogliere necessità e bisogni effettivi del territorio e per questo è importante condividere la cornice dei filoni tematici di fondo, per intraprendere insieme la giusta direzione”.

Da qui il percorso delineato: se c’è condivisione dell’indice ragionato sulle priorità per Ferrara, si può procedere dando corpo ai temi con i progetti che saranno il frutto dei contributi dei vari componenti della Consulta.

Per quanto riguarda la seconda osservazione, le rappresentanze sindacali hanno presentato un documento per porre l’attenzione su un atteggiamento schizofrenico. Cgil Cisl e Uil con i rispettivi segretari Cristiano Zagatti, Bruna Barberis e Massimo Zanirato chiedono di uscire da “infingimenti e comprendere affidabilità, correttezze e reciproche coerenze e capire se tutti riconosciamo il “Patto” come il risultato della condivisione degli obiettivi strategici in un processo di partecipazione democratica e condivisa”,

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al Comune di Ferrara, componente il tavolo provinciale della Consulta e dell’Economia e del Lavoro, che “continua a convocare un tavolo sui medesimi argomenti, al quale partecipano tutte le associazioni, compresi gli ordini professionali, arrivando nei fatti ad annunciare la sostituzione delle funzioni regionali coinvolgendo i sindaci dei comuni capoluogo della Regione e della regione Veneto”.

Ma il tavolo non doveva essere regionale per permettere a tutti i comuni del territorio di avvantaggiarsi dei piani di recupero? Dal capoluogo passa ben più del 50% dell’economia

provinciale e conseguentemente del modello socio-economico territoriale e pare che Ferrara corri sa sola. Ultimo esempio l’istituzione delle delega al Recovery Plan.

“Nella pratica si stanno sviluppando almeno due percorsi paralleli – denunciano i sindacati -: il primo coordinato dalla amministrazione provinciale con tutti i sindaci, la Ciaa, Unife, le associazioni datoriali, Cgil, Cisl e Uil; il secondo promosso dal Comune capoluogo e partecipato dai medesimi soggetti tranne la Provincia, tutti gli altri comuni e le organizzazioni sindacali”.

Un modus operandi che provoca “chiari squilibri territoriali” e non facilita la provincia “a recuperare quel gap socio-economico che la colloca all’ultima posizione in regione. Per offrire una concreta possibilità di sviluppo al nostro territorio c’è bisogno di condivisone, cooperazione, serietà, affidabilità reciproca e assunzione delle conseguenti responsabilità fra tutti i soggetti portatori di interessi che compongono la Consulta”.

“Dal confronto di oggi – chiudono i sindacati – dovrà emergere la chiara volontà di una responsabile, seria e doverosa ricomposizione dei tavoli, perché la coerenza nei comportamenti consegna il grado dell’affidabilità e della serietà delle interlocuzioni. Questa per noi è la precondizione per poter intensificare incontri e costruire solide progettualità di visione industriale, sociale ed economica provinciale”.

“La Regione – è la replica dell’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano – continuerà a essere a fianco del percorso ferrarese, seguendo impegni e metodo del Patto per il Lavoro e il Clima, condiviso da tutti i 55 firmatari”.

Parole che hanno voluto essere un messaggio chiaro: il perimetro nel quale sottoscrivere obiettivi e impegni non può che essere quello che, analogamente al Patto regionale, vede inclusi tutti i soggetti, nessuno escluso.

Le conclusioni del vicepresidente della Provincia sono state all’insegna delle prossime tappe: la condivisione dell’indice ragionato, raccogliendo le osservazioni di metodo e concretezza emerse durante la discussione e la prosecuzione del percorso con incontri bilaterali, col supporto della Regione, per tradurre in pratica le sollecitazioni provenienti dal dibattito, in vista della prossima convocazione della Consulta in plenaria.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com