Attualità
22 Gennaio 2021
Il punto della situazione. Calamai (Ausl): “Siamo tra le provincie con più basso numero di nuovi contagi”

Vaccini anti-Covid, a Ferrara solo 30 reazioni avverse (non gravi) su 11mila

di Redazione | 4 min

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Una situazione sotto controllo e una pianificazione attenta delle mosse che dovranno essere attuate nel prossimo futuro in un’Emilia-Romagna che rimane arancione, senza peggioramenti né miglioramenti. Questo in breve il quadro che emerge dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (Ctss) della provincia di Ferrara.

Dopo il consueto bollettino sulla situazione Covid da parte della direttrice generale di Azienda Usl, Monica Calamai, e del commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Paola Bardasi, che vede una leggera stabilizzazione della situazione, si è passati anche a presentare la prospettiva della situazione vaccini.

Pfizer

Situazione che andrà monitorata e aggiornata settimanalmente, in particolare a seguito della recente comunicazione da parte di Pfizer della riduzione delle dosi promesse. La carenza di vaccini porterà a un cambio di strategia in corsa: si darà la precedenza a chi ha già fatto la prima iniezione. Le dosi in dotazione andranno quindi a completare il ciclo di richiamo. Solo successivamente si continuerà con chi ancora il vaccino non l’ha ricevuto. Fanno eccezione Cra e nelle residenze per anziani dove il ciclo prosegue normalmente.

Contagi

Per quanto riguarda i dati sulla positività, da inizio pandemia sono 2.414.166 i casi registrati nel nostro Paese e, andando nel dettaglio, 205.261 in Emilia-Romagna e 11.581 nella sola Ferrara e provincia (il 5,64% rispetto alla Regione). L’Rt nelle ultime due settimane si è stabilizzato all’1.12.

Ferrara è tra le provincie con più basso numero di nuovi contagi”, rassicura Calamai, ricordando che “delle 3.689 persone totali positive ad oggi, il 93% (3.429) sono isolate a domicilio mentre 260 (il restante 7%) sono ricoverate in reparti Covid, di cui 32 in terapia intensiva”.

“Al momento – spiega la direttrice dell’Ausl – i posti letto occupati sono 141 sul totale di 152 messi ad oggi a disposizione dalle nostre strutture”. Già prevista la possibilità futura di attivazione di altri 30 posti nell’eventualità di passaggio allo scenario 4, il più critico, in cui si dovrà sacrificare l’attività chirurgica programmata e si andrà a pesare sull’attività ordinaria delle strutture ospedaliere”.

Attività chirurgica e ambulatoriale

Nota lieta, particolarmente messa in risalto da Calamai, è “il volume di produzione dell’attività chirurgica in linea con quella garantita nel 2019, con anzi un 8% in più. Allo stesso tempo l’attività ambulatoriale è ripresa a pieno ritmo”.

Il mese di gennaio sta vedendo da un lato “un’ospedalizzazione più alta dei pazienti Covid, rispetto ai mesi precedenti”, dichiara Calamai. E dall’altro lato “un calo del 34% degli accessi al pronto soccorso rispetto ai primi mesi del 2020, a fronte di un’occupazione dell’87% dei posti letto”, aggiunge Bardasi, la cui azienda ospedaliera è alle prese con mantenere in equilibrio la gestione ricoveri e interventi no-Covid, il mantenimento dell’attività specialistica e della gestione dell’emergenza Covid.

“L’attività di PS – puntualizza il commissario dell’azienda ospedaliera – per sua natura presenta picchi di sovraffollamento in alcune giornate, soprattutto per pazienti Covid, come di fatto si sono registrate nelle giornate del 13 e 14 gennaio”. A fronte di questo calo però “vi è un incremento di organico di 10 infermieri”.

Vaccino anti-Covid

Sul fronte vaccini, è in pieno svolgimento la fase 1 delle 4 pianificate, che vede a disposizione i sieri prodotti da Pfizer e Moderna al momento riservati al personale delle strutture sanitarie e operatori sanitari e i residenti e personale Rsa e strutture socio-assistenziali.

La somministrazione continua dal vaccino dal 27 dicembre ha portato ad oggi a un totale di 1.236.476 somministrazioni in Italia e 120.307 in Emilia-Romagna, usando l’80% delle dosi arrivate fino ad ora.

“Le reazioni avverse finora registrate – spiega Calamai – sono 4.290 di cui la maggior parte (3.954 non gravi) fanno parte delle lievi reazioni normali che possono verificarsi dopo la somministrazione, mentre i 321 casi di maggior rilievo sono oggetto di approfondimenti”.

A Ferrara “degli 11.181 vaccini somministrati sono state riscontrate solo 30 reazioni avverse, non gravi”.

Infine, “da questa settimana è cominciata la somministrazione della seconda dose a 48 operatori sanitari, che entrerà a pieno regime nei prossimi sette giorni”. Continua a pieno ritmo la prima somministrazione nelle Cra e strutture residenziali per anziani con “il 63% degli ospiti e il 37% degli operatori già vaccinata”.

La fasi successive

Per quanto riguarda le fasi successive “indicazioni e scenari previsti saranno modificati in tempo reale in modo da essere adattati al contesto epidemiologico corrente e alla disponibilità di vaccini con differenti caratteristiche e indicazioni di utilizzo, con predisposizione di team mobili per ospedali di comunità, lungodegenze, unità operative di geriatria e assistenza domiciliare, oltre che la preparazioni di sedi fisse straordinarie come la fiera di Ferrara, la cittadella di S. Rocco, la sala polivalente di Cento e la Casa della Salute di Bondeno”.

In Ctss c’è però chi vede il bicchiere mezzo vuoto. “Anche i migliori ospedali però non basteranno per tutti” ammonisce Cristiano Zagatti, segretario generale della Cgil.

“In Ctss tutti attenti agli ospedali a scapito della necessaria, indispensabile attenzione alla prevenzione del contagio. Vanno rafforzate ulteriormente le misure di contenimento dei contatti sociali, non c’è altra strada, altrimenti andremo incontro sicuramente a una terza ondata”.

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