Politica
16 Gennaio 2021
Il sindacato attacca l'esecutivo su ristori e chiusure di bar e ristoranti e sui fondi destinati ai Comuni

Fabbri strizza l’occhio a ‘Io apro’: “Governo dei paradossi, per scioperare bisogna lavorare”

Alan Fabbri
di Redazione | 2 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

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Non li cita direttamente, ma i tempi e i riferimenti sono comunque chiari. Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri attacca il Governo Conte e per farlo non rinuncia a una strizzata d’occhio all’indirizzo del movimento “Io apro”, gli esercenti che venerdì hanno aperto i locali in palese e voluta violazione delle norme anti Covid.

“Questo governo è riuscito, tra le altre cose, a portare a un paradosso storico in base al quale per scioperare bisogna lavorare”, dice Fabbri intervenendo non solo come primo cittadino di Ferrara, ma anche come delegato di Anci nazionale (Associazione Nazionale Comuni italiani) in materia di ‘Politiche istituzionali, riforme e autonomie’.

Chiaro il riferimento al movimento delle aperture, anche se Fabbri si smarca in fretta. Il Governo, dice, “ha prodotto una situazione drammaticamente surreale, mettendo in ginocchio interi settori, senza adeguati ristori. In questo contesto Ferrara conferma di giorno in giorno la sua adesione alle regole, ma il governo non può approfittare della buona fede, della correttezza e della pazienza di cittadini, lavoratori, imprenditori”.

“La ‘lotteria’ delle chiusure a fisarmonica, le incertezze sui ristori, i fondi assolutamente insufficienti (come rivela anche la recente analisi Cgia), il tira e molla con l’Europa, il quadro assolutamente caotico generato, le spiacevoli sorprese sulle forniture dei vaccini, certe scelte ulteriormente penalizzanti, come lo stop all’asporto imposto ai bar e alle enoteche dopo le 18, sono elementi che questo governo sta facendo pesare su una situazione già difficile – attacca il sindaco estense -. Aggiungo anche la tristezza di un governo oggi più impegnato alla caccia di voti in Parlamento che a occuparsi della crisi”.

“C’è inoltre una certa amarezza relativa al trattamento, in manovra, riservato ai Comuni, decisamente non adeguato quanto a risorse stanziate – lamenta Fabbri – I sindaci sono e saranno sempre in prima linea, ma non è questo il modo con cui si può lavorare in squadra col governo. Abbiamo investito due milioni di euro di risorse comunali, che stanno aiutando 1600 realtà, altri due bandi anticrisi, per turismo e circoli, sono aperti. Continueremo a fare la nostra parte, a fianco dei lavoratori, degli imprenditori e dei loro dipendenti. Ma abbiamo necessità anche del sostegno dell’Esecutivo. Ringrazio il presidente Bonaccini – conclude – che si sta facendo portavoce di alcune istanze oggi sul tavolo, confermo il mio impegno a collaborare e a lavorare per costruire, ma mi auguro vivamente che si imprima una svolta a questo tipo di gestione”.

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