Attualità
16 Gennaio 2021
Le lezioni riprenderanno in presenza al 50%. Bonaccini: "Le sentenze si rispettano, questo il nostro modo di pensare"

Il Tar sospende l’ordinanza sulla didattica a distanza alle superiori

Stefano Bonaccini
di Redazione | 3 min

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Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto il ricorso di alcuni genitori contro l’ordinanza del presidente della Regione Stefano Bonaccini che rinviava al 25 gennaio l’avvio della didattica in aula per gli istituti superiori.

La giustizia amministrativa ha così sospeso l’efficacia del provvedimento nella parte in cui ha disposto che su tutto il territorio regionale le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado svolgano esclusivamente attività didattica tramite ricorso alla didattica digitale integrata.

Per il Tar l’ordinanza, più restrittiva rispetto al Dpcm del 3 dicembre (anche se la stessa misura è stata adottata da tutte le Regioni in zona arancione) presenta profili di illegittimità “per insufficienza ed illogicità di motivazione e difetto di istruttoria”.

Il provvedimento non indica “dati o indici specificatamente e univocamente attinenti al settore della scuola secondaria di secondo grado” e la rilevazione della situazione epidemiologica da cui trarrebbe linfa la misura “si riferirebbe comunque ad un periodo temporale durante il quale le scuole secondarie erano chiuse da tempo”.

Non sono inoltre indicati fatti, circostanze ed elementi di giudizio che “indurrebbero ad un giudizio prognostico circa un più che probabile che non incremento del contagio riferibile all’attività scolastica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado” e “neppure è ventilata l’ipotesi secondo cui il virus si diffonderebbe nei siti scolastici distribuiti sul territorio regionale più che in altri contesti”.

In questo modo l’ordinanza comprime in “maniera eccessiva”, “immotivatamente” e “ingiustificatamente”, il “diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità”.

Quanto al rischio contagio, il Tar fa presente che la Regione “può agire con misure che incidono, “a monte” sul problema del trasporto pubblico di cui si avvale l’utenza scolastica e “a valle” con misure organizzative quali la turnazione degli alunni e la diversificazione degli orari di ingresso a scuola”.

La Regione si è già organizzata per ottemperare all’ordinanza del Tar e le scuole superiori riapriranno lunedì 18 gennaio. Le lezioni riprenderanno in presenza al 50%.

“Le sentenze si rispettano, siamo abituati così, pertanto lunedì siamo pronti a partire- ha commentato Bonaccini-. Non ci sono problemi a farlo in così poco tempo, a dimostrazione che la nostra decisione era motivata dall’andamento epidemiologico e non da difficoltà organizzative, che non esistono nemmeno ora. Avevamo lavorato per tempo, assieme a Comuni e Province, Ufficio scolastico regionale, sindacati, Aziende di trasporto pubblico locale e prefetture, per mettere a punto un piano regionale condiviso, basato sul potenziamento dei trasporti – oltre 550 bus aggiuntivi: 350 già in strada da settembre più altri 200 adesso, per un investimento della Regione di oltre 23 milioni di euro – e orari d’ingresso scaglionati lì dove serva, d’intesa con le scuole e le comunità locali. Quel piano c’era e c’è, quindi non abbiamo nulla da improvvisare”.

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