Lettere al Direttore
16 Gennaio 2021

Alla vecchia maniera

di Redazione | 3 min

Negli anni ‘20 la produzione automobilistica stimolava mutamenti psicosociali che avrebbero reso il XX secolo tanto diverso dai precedenti, però sfornava limousine con l’abitacolo separato dal posto di guida: anticaglie di nuova tecnologia per mantenere il distanziamento sociale fra passeggeri e chauffeur, obbligando quest’ultimo a ricevere tutta l’acqua elargita da Giove Pluvio. Il mesto compito dei conducenti delle carrozze a cavalli di avere solo il cielo sopra la testa vigeva pure per le nuove carrozze a motore! Le vecchie regole sono dure a morire anche se non servono più.

Per fortuna apparivano le ‘auto a guida interna’, lasciando spazio all’innovativo concetto di non far subire agli autisti nubifragi e tempeste.

Trascorsi cent’anni, con la pandemia da Covid-19 in corso che obbliga il distanziamento sociale, s’è visto avviare un imponente festival delle anticaglie, realizzate con criteri superstiziosi e tecnologia obsoleta. Infatti hanno defenestrato i banchi di scuola, sostituiti da leggeri monoposto destinati a sfasciarsi quando il primo teppista della classe vi salterà sopra, e voilà: adesso l’aula è luogo salubre per decreto ministerial-taumaturgico! E con effetti retroattivi, grazie alla profilassi organizzata dalla pseudo-ministra dei trasporti, che in pratica stabilisce l’equivalenza delle percorrenze in autobus con l’immunità di gregge. Gli studenti che salgono in autobus costipati fino al 80% sono sani come pesci. Gli altri, no. Quindi, per quelli che frequentano autobus normalmente costipati al 150% s’è ideata la geniale ‘Didattica A Distanza’, analoga a videocitofoni connessi via radio (la pseudo-ministra dell’istruzione non sa cosa siano la ‘realtà virtuale’ e la ‘realtà aumentata’, da tempo impiegate per scopi ludici, che se fruite in programmi didattici possono offrire lezioni superlative a distanza anche alle classi degli insegnanti più noiosi).

Purtroppo, la gigantesca squadra di Governo è priva del Ministero delle Poste e Telegrafi, perciò le strade aventi gli oltre 10.000 uffici postali italiani abbandonati a se stessi diventano assembramenti di anziani nei giorni di ritiro pensione (le Poste devono aver stipulato con l’INPS un diabolico patto di sfoltimento pensionati, motivo per cui, evitando di spostare in strada le macchinette ticket salva code e i numeratori luminosi, i raggruppamenti senili stradali ricalcano le mitiche code sovietiche degli anni ‘60, agevolando contagi, infarti, assideramenti, polmoniti, ecc., gareggiando con le RSA più disastrate). Si noterà comunque che ‘i corsi e ricorsi storici’ non sono fantasie di Giambattista Vico: l’ambìto accesso agli uffici postali ripropone i privilegi per pochi dell’abitacolo separato dell’Isotta Fraschini tipo 8A Landaulet, mentre il posto scoperto dell’autista, per niente al riparo dalle precipitazioni atmosferiche come per qualsiasi passante senza ombrello, gode della stessa natura popolare dei gruppi di pensionati speranzosi che la prostata non pianti grane durante l’attesa. Sarà festa grande quando l’equivalente delle ‘nuove auto a guida interna’ degli anni ‘20 (uffici postali gestiti meno demenzialmente) eliminerà le code sovietiche dai marciapiedi.

Paolo Giardini

Isotta Fraschini Tipo 8A Imperial Landaulet del 1924

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