Copparo
5 Dicembre 2020
Il modello in scala 1:150 è stato donato al Comune da Roberto Modoni

Copparo, il Municipio diventa… plastico

Il plastico del municipio
di Redazione | 2 min

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Il plastico del municipioCopparo. Una fotografia precisa e perfetta di quello che è oggi il prestigioso palazzo comunale, fermata però al 1500. Era infatti il 1540 quando il duca Ercole II d’Este fece costruire sulle rovine di un precedente fortilizio una sontuosa dimora di campagna: ne fu progettista l’architetto Terzo de Terzi, che dopo sette anni consegnò al duca la sua ‘delizia’.

Di quell’epoca è l’imponente e particolareggiata ricostruzione che Roberto Modoni ha realizzato e donato al Comune e alla comunità copparese: nella mattinata di venerdì 4 dicembre la consegna al sindaco Fabrizio Pagnoni. «La collocazione al centro servizi – ha spiegato il primo cittadino – consentirà di ammirare questa vera a propria opera d’arte dalla vetrata prospiciente la biblioteca e sarà visibile a tutti coloro che verranno nella sede comunale. Non appena sarà possibile, organizzeremo una cerimonia ufficiale che possa valorizzare questa significativa donazione, che vogliamo condividere con tutti i cittadini, a partire dalle scuole, che inviteremo a studiare la storia locale potendola ‘toccare con mano’».

«Avevo già ricostruito il modellino di Villa La Mensa, quando nel 2005 don Cesare Concas e Giudo Simeoli mi proposero di realizzare questa delizia, di cui mi sono subito innamorato – ha raccontato Modoni -. Sono partito da un’immagine proveniente dall’Archivio di Parma e l’ho riprodotta in scala 1:150 fin nei minimi dettagli, basti pensare che 15/20mila pezzi delle tegole di copertura sono state posate esattamente come da disegno. Prima della realizzazione con il legno, c’è naturalmente una importante fase di approfondimento e di studio dei documenti, della storia e dell’architettura». Una passione quella di Roberto Modoni per il legno e il modellismo nata si da bambino, coltivata anche con studi specifici, concretizzata prima nella costruzione di velieri e persino di un violino, divenuta poi arte nella resa delle preziose architetture del territorio, fra cui anche la tenuta di Zenzalino e San Venanzio.

Roberto Modoni illustra il suo modello«A che serve tenere nascoste queste realizzazioni? Non sarebbe stato utile a nessuno – ha rimarcato -. La dono volentieri al Comune, perché possa essere vista dai copparesi». «Un regalo davvero prezioso – ha sottolineato Pagnoni –, non solo perché si tratta di una creazione stupefacente, capace di racchiudere la storia di questa magnifica dimora, ma anche perché sarà uno degli elementi fondanti di un’opera di riscoperta delle nostre radici e della nostra storia, come lo è stato il recupero dell’antico gonfalone. Vogliamo così coltivare la cultura del nostro territorio e il senso di identità e di appartenenza, che cementa la nostra comunità».

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