Cronaca
29 Novembre 2020
Dopo l'arbitrato dell'Aia, che ha tolto all’India la giurisdizione sulla vicenda, il fuciliere si rivolge al noto legale ferrarese: "Tragedia intollerabilmente strumentalizzata dalla politica"

Marò, Massimiliano Latorre affida la difesa all’avvocato Anselmo

di Redazione | 2 min

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Dopo l’arbitrato dell’Aia, che ha tolto all’India qualsiasi giurisdizione sulla lunga vicenda dei marò, stabilendo che dovranno essere processati in Italia, Massimiliano Latorre ha deciso di affidare la sua difesa al noto avvocato ferrarese Fabio Anselmo.

Latorre e il collega Salvatore Girone sono accusati di essere i responsabili della morte di due pescatori nella notte del 15 febbraio 2012 al largo della costa del Kerala, Stato dell’India sud occidentale. Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, imbarcati sul peschereccio indiano St. Joseph, secondo la versione indiana furono scambiati per pirati e uccisi da colpi di arma da fuoco provenienti dalla petroliera italiana Enrica Lexie, con a bordo un gruppo di marò della Marina militare quale scorta contro gli attacchi in mare, frequenti nella zona.

Una versione che non convince l’avvocato Anselmo, che dalla sua pagina Facebook compie alcune considerazioni. “La drammatica vicenda dei due marò – scrive Anselmo – ha una verità ufficiale ed un’altra forse più reale. Una tragedia intollerabilmente strumentalizzata dalla politica, facendo sì che si perdesse nella più fitta nebbia del tifo del pregiudizio cieco ed ignorante, come spesso accade nei nostri giorni”.

“Dopo l’arbitrato dell’Aia – aggiunge l’avvocato ferrarese – Massimiliano Latorre ha deciso di affidarmi il difficile compito di rappresentarlo al fine potergli restituire dignità e giustizia. Spero di esserne all’altezza. Massimiliano ha avuto il consenso da parte del Ministro della Difesa per potersi difendere pubblicamente dalle pesanti accuse che gli sono state mosse. Peccato che questo consenso gli sia stato per il momento negato dalle autorità militari”.

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