Spal
28 Novembre 2020
Il presidente biancoazzurro ammette: "Fu un errore non far concludere il campionato a Semplici"

Spal. Mattioli a ruota libera: “Che ferita la retrocessione, ma lavoriamo giorno e notte”

di Redazione | 7 min

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di Andrea Mainardi

Dopo settimane di silenzi, torna davanti ai microfoni il presidente della Spal.

Walter Mattioli è tra coloro che inevitabilmente si sono assunti onori ed oneri delle ultime stagioni spalline, ed in questo campionato tanto importane e particolare era giunto il momento di tracciare una riga e fare il punto della situazione.

“Saluto i nostri tifosi visto che è tanto tempo che non possiamo ritrovarci alla domenica – esordisce il ‘pres’ – assistere da soli alle partite è davvero triste. I ragazzi sentono questa mancanza e spero trovino la soluzione a questo problema”.

Le scorie dello scorso campionato sono ancora tangibili: “Dopo la bruttissima retrocessione abbiamo iniziato subito a lavorare affrontando tantissimi problemi. Ci siamo riusciti in parte ed altre cose vanno sistemate. Non ascoltate voci che riguardano la società o me. Sono sempre entusiasta ed orgoglioso di rappresentare questa società anzi sto lavorando più di prima. Sotto l’aspetto tecnico stiamo già ottenendo risultati e speriamo di risolvere tutto al meglio, appena possibile dobbiamo ritrovarci qui a sostenere la nostra squadra in questo campionato difficilissimo”.

La società ha scelto di stare sullo sfondo ultimamente dal punto di vista mediatico, ma non certo da quello dell’impegno: “Sul fatto del parlare ci è venuto a mancare la possibilità di farlo dopo ogni partita. Lo scorso finale di campionato ha lasciato grosse ferite, stiamo lavorando a testa bassa per risolvere i tanti problemi che ha portato questa retrocessione. Parlare è facile ma ritengo che il lavoro sia più importante, sia io che i miei collaboratori abbiamo impiegato giorni e notti. Tutto l’ambiente era andato un po’ in depressione ed il Covid ha acuito i problemi anche dal punto di vista economico oltre che tecnico”.

Inevitabile guardare al bilancio anche in ottica del mercato invernale: “Noi oggi abbiamo una rosa molto importante, dove in ogni settore abbiamo due o tre giocatori a disposizione. Ci siamo ripresi da un inizio psicologicamente difficile ed abbiamo la fortuna di avere un tecnico esperto e paziente. E’ stato bravo anche nel modificare la propria idea tattica secondo i giocatori a disposizione, i cambiamenti non sono stati facili perchè la squadra in cinque anni ha giocato in un certo modo bypassando il problematico periodo estivo. Su quello che faremo a gennaio, dipende dalla classifica e dalle esigenze dell’area tecnica. Io devo far quadrare i conti che sono problematici per mancanza di entrate, ad oggi stiamo spendendo il doppio di quanto ha fatto il Benevento lo scorso anno dominando il campionato. Per quanto riguarda le uscite non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo dal punto i vista delle uscite, con stipendi ancora da serie A ed il ‘paracadute’ dà una mano ma non basta. Se servirà un giocatore per raggiungere un traguardo importante ci guarderemo”.

Dopo un anno difficilissimo, il gruppo di giocatori spallini sta ritrovando coesione: “La retrocessione ha aperto grosse ferite per come è arrivata. Il programma prevedeva di restare in A il più possibile acquisendo giocatori di proprietà. Il tredicesimo posto dell’anno prima aveva illuso qualcuno che fosse più facile, giocatori di proprietà con stipendi altissimi può portare problematiche. Ad inizio campionato ho spiegato diverse cose ai miei giocatori, a quelli scontenti ho spiegato che nessuno li aveva cercati e che la Spal era un orgoglio e non un ripiego. Con i giovani è stato facile ed hanno portato entusiasmo, mettendoli assieme ai più esperti finalmente sto vedendo un vero gruppo che lavora insieme. Siamo riusciti per merito del mister e del suo staff a cambiare le cose, oggi allenarsi alla Spal è diventato un divertimento e non solo una fatica. Questo gruppo ci fa ben sperare, Tomovic ha avuto una proposta importante in A ma ha chiesto di rimanere perchè voleva dimostrare di meritare la maglia e questi sono segnali importanti”.

Mattioli spiega anche le differenze tra le varie gestioni sportive: “Con i miei collaboratori ho sempre un rapporto schietto e diretto. Con Vagnati avevo un rapporto ‘padre-figlio’ ed ha fatto le sue scelte che abbiamo accettato. Zamuner l’ho voluto io a Ferrara e con lui c’è un rapporto di amicizia. Sono molto contento di quanto ha fatto, conosce il calcio, le persone ed è una persona preparata. Credo stia nascendo un ciclo importante e credo abbia la possibilità di rimanere qui ancora tanti anni”.

Guardando alla passata stagione, il presidente biancoazzurro non manca di fare autocritica: “Il tornare indietro porta sempre polemiche ed il loro tempo credo sia finito. Devo ringraziare sia Vagnati che Semplici per quanto hanno fatto. Il primo ha chiesto di andare e trattenere qualcuno che non vuole più restare non è facile, mi è dispiaciuto perchè era sempre un punto di riferimento lavorando fianco a fianco. Le colpe dell’anno scorso vanno suddivise tra tutti e siamo partiti probabilmente che fosse più facile e con l’handicap dello stadio. Anche qualche infortunio ci ha fatto soffrire. Il mister secondo me non era convinto al 100% di iniziare e ci mise tanto tempo per accettare di proseguire con noi. Fu un segno negativo, non abbiamo mai guardato chi arrivava o chi giocava. Ammetto che avrebbe però dovuto finire lui il campionato e ritengo sia un errore mio e di chi mi ha consigliato. E’ stato un anno disgraziato, le colpe sono di tutti ed in particolari di chi dirige la società”.

La retrocessione ha avuto ripercussioni anche sull’apporto delle sponsorizzazioni: “Devo ringraziare gli sponsor perchè pur retrocedendo sono rimasti legati alla Spal. Faremo una videoconferenza anche con loro come facevamo, era bello incontrarli a riunioni e cene. Va detto anche che diversi importi si siano ridotti massicciamente”.

Non sembrano esserci particolari criticità sulla questione stadio: “Aspettiamo una risposta anche noi sulla conclusione dell’indagine ma non sappiamo quando arriverà. Abbiamo fatto grandissimi investimenti e proprio con quegli incassi che si potevano ammortizzare. Di lavori ne avevamo diversi in progetto ma per ora ci siamo fermati”.

Un’eventuale risalita di categoria sarebbe la panacea di molti mali: “Sappiamo cosa dovremo affrontare, è logico che i programmi che abbiamo fatto era la riduzione del monte ingaggi. Sono rimasti costi importanti, se torniamo in A i problemi si risolvono e se restiamo in B si aggravano. La famiglia Colombarini è già intervenuta, cerchiamo di fare bilanci alla pari ma il calcio è sostanzialmente in perdita. Penso lo faranno ancora ma dobbiamo metterli in condizioni di non farlo eccessivamente”.

La Spal si dimostra compatta anche sulla gestione del Covid 19: “Noi continuiamo ad impegnarci come sempre e testardamente sto provando a fare ciò che la tifoseria si merita così come la città. Ci sono squadre e società importanti, ci impegneremo di più di quanto pensate per fare risultati importanti. Con i Colombarini c’è soddisfazione ed amicizia, hanno preso un impegno e lo manterranno così come me. Anche il Covid sta causando problemi considerando anche i tanti nostri tesserati e vi posso dire che la Spal ha speso 320 mila euro di tamponi. Da lunedì al 4 gennaio abbiamo nove importantissime partite, con le festività stiamo pensando a come tutelare ancora di più il gruppo”.

Prima dello stop ai campionati, le giovanili della Spal avevano lasciato intravedere ottime cose: “Abbiamo formato l’attività fino all’under 14 fino al 3 dicembre. Per il resto tutti si allenano con attenzioni e con queste squadre eravamo tutte nelle prime posizioni a testimonianza del grandissimo lavoro fatto. Anche qui sono arrivati giocatori importanti ed abbiamo votato per continuare il campionato Primavera perchè è un gruppo che può far bene, ci rimarrei male se arrivasse una semplice salvezza. Vi posso dire che ci sono giocatori che possono arrivare anche in prima squadra”.

La gestione delle prossime giornate e l’impostazione che l’area tecnica avrà da qui in avanti sembrano ben definite: “Pensiamo ad una specie di ‘bolla’ dato che ci giochiamo tanto in questo mese, dobbiamo parlarne anche con i giocatori però. Il tema dei giovani italiani è stato sempre quello che ho condiviso, abbiamo ricevuto sempre complimenti per questo. La A ha poi modificato un certo modo di operare ed oggi torno a dire che probabilmente certi investimenti milionari non è il modo nel quale deve operare la nostra società. Vanno cercati ragazzi di prospettiva ed eventualmente riscattati a prezzi consoni”.

Mattioli chiude poi parlando di mercato: “Con Sassuolo, Fiorentina ed Atalanta abbiamo impostato anche operazioni future. Abbiamo giocatori che possono diventare davvero grandi come Ranieri oppure Okoli e Sala. C’è disponibilità da parte delle squadre proprietarie del cartellino perchè sanno che qua c’è l’ambiente giusto per maturare .Mora è stato molto vicino per uno scambio di giocatori ed era disposto a venire anche a piedi. Con lo Spezia però non abbiamo trovato un accordo”.

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