Lettere al Direttore
27 Novembre 2020

Pubblico impiego. “Scioperiamo per restituire ai lavoratori la dignità che meritano”

di Redazione | 5 min

Il dibattito sulla “opportunità” o meno di uno sciopero del personale del pubblico impiego risulta, in questo periodo, predominate. Ottima cosa, finalmente, anche se talvolta a sproposito, si parla delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego. Intanto proviamo a fare chiarezza rispetto sulla platea dei lavoratori pubblici:

 33 mila Vigili del Fuoco.

Quelli che durante la pandemia hanno continuato a lavorare, e talvolta a morire, per garantire la sicurezza di tutte e tutti noi. Proprio loro, con uno stipendio tra i più bassi in Europa, circa 1350 euro medi, con una carenza di organico insopportabile, un parco “macchine” vetusto e talvolta inutilizzabile, è evidente che hanno il diritto di lottare pubblicamente per i loro diritti ed a garanzia dei servizi. NON SCIOPERANO.

 312 mila addetti alle Forze di Polizia,

Quelli che durante la pandemia, in prima linea e con dpi inizialmente insufficienti e non adeguati, hanno garantito il rispetto delle norme imposte a tutela della salute e della sicurezza di tutte e tutti noi. Con uno stipendio tra i più bassi in Europa, circa 1350 euro medi, con una carenza di organico insopportabile, un parco “macchine” vetusto e talvolta inutilizzabile, è evidente che hanno il diritto di lottare pubblicamente per i loro diritti. NON POSSONO SCIOPERARE.

  653 mila addetti del Sistema Sanitario Nazionale

Medici ( 2500 euro/mese ), Infermieri ( 1350 euro/mese ), Tecnici sanitari ( 1350 Euro/mese ), Tecnici di laboratorio ( 1350 Euro/mese), Tecnici radiologi ( 1350 Euro/mese), Operatori Socio Sanitari (1240 Euro/mese ), Tecnici della prevenzione ( 1350 Euro/mese ), Personale addetto alle attività ausiliarie ( 1050 Euro/mese ), Amministrativi 1200 Euro/mese), Farmacisti (2500 Euro/mese ), Psicologi ( 2500 Euro/mese ), Veterinari ( 2500 Euro/mese ).

Questi i cosiddetti “EROI” della prima ondata di Virus. Quelli che hanno continuato a curare, assistere, soccorrere tutte e tutti noi anche al costo della loro vita, talvolta in condizioni di sicurezza non proprio adeguati. Con stipendi tra i più bassi in Europa, con carenza di organico insopportabile, è evidente che hanno il diritto di lottare pubblicamente per i loro diritti a garanzia della salute di tutte e tutti noi.

 460 mila addetti nelle Autonomie Locali

Geometri, Ingegneri, Personale docente e non docente delle scuole dell’infanzia e dei Nidi comunali, Amministrativi, Assistenti Sociali , tutti con uno stipendio medio di 1300 euro/mese hanno, in tutte le circostanze, terremoti, alluvioni e pandemia, garantito, talvolta gratuitamente senza badare al tempo, servizi essenziali per tutte e tutti noi.

Con uno stipendio tra i più bassi in Europa, con una carenza di organico insopportabile, è evidente che hanno il diritto di lottare pubblicamente per i loro diritti a garanzia dei servizi pubblici.

 190 mila addetti alle Funzioni Centrali

Inps, Inail, Beni Culturali, Giustizia, Difesa, Trasporti, Agenzie Fiscali ( Dogane, Territorio, Entrate ). Tutto personale che ha stipendi medi di 1400 Euro/mese. Pur essendo numericamente insufficienti hanno garantito il funzionamento dei servizi ed il pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito per tutti coloro i quali si sono trovati in condizioni di difficoltà.

Con uno stipendio tra i più bassi in Europa, con una carenza di organico insopportabile, è evidente che hanno il diritto di lottare pubblicamente per i loro diritti ed a garanzia dei servizi.

Confindustria, i “Giornalai”, il Governo ed eminenti commentatori ben retribuiti con l’appoggio della opposizione parlamentare vogliono far passare queste lavoratrici e questi lavoratori come : fannulloni, ipergarantiti, irresponsabili, disfattisti. Invece di ringraziarli, non solo a parole ed in occasione delle campagne elettorali, perché tutte e tutti loro hanno consentito e consentono tutt’ora al Paese di sopravvivere, continuano ad insultarli ed umiliarli.

VERGOGNA

Un Paese normale non mette in contrapposizione dipendenti pubblici e dipendenti privati. Non specula sulle difficoltà reali del mondo del lavoro autonomo e privato per attaccare i le dipendenti e i dipendenti dei servizi pubblici. Se si volessero risolvere i problemi delle disparità delle condizioni di lavoro basterebbe trasformare in Legge la proposta di Legge di iniziativa popolare ( carta dei diritti universali delle lavoratrici e dei lavoratori ) che giace in parlamento da diversi anni. I vari, Boeri, Cacciari, Confindustria, Dadone, Conte, i “Giornalai” tentano di far passare i diritti come privilegi in un meccanismo di perenne corsa al ribasso. I ricchi sempre più ricchi e gli altri, noi, sempre più poveri, frammentati e precari.

Se si volessero recuperare risorse necessarie a dare risposte economiche alle lavoratrici ed ai lavoratori, pubblici, autonomi e privati colpiti dalla emergenza sanitaria attuale, basterebbe tassare i grandissimi patrimoni ed investire quei soldi nel lavoro.

Se veramente si volesse tutelare la buona occupazione perché non viene fatta una Legge sulla rappresentanza del mondo del lavoro privato? Proprio perché una Legge in questa direzione consentirebbe a chi lavora maggiori tutele e questo Confindustria non lo vuole.

La pandemia, fra le tante cose, ci ha insegnato che quando tutto si ferma è il pubblico l’unico in grado di dare delle risposte universali ai bisogni. I tagli, le mancate assunzioni, le esternalizzazioni dei servizi pubblici essenziali ( come strumento esclusivo di risparmio sulla pelle di quelle lavoratrici e lavoratori del privato la cui professionalità non è mai stata messa in discussione, almeno da noi ), sostenute proprio dai medesimi soggetti che oggi si ergono a paladini dei diritti dei cittadini e insultano i pubblici dipendenti, hanno messo in crisi l’intero sistema che tuttavia ha retto solo grazie alle dipendenti ed ai dipendenti pubblici.

E’ giunta l’ora che a quelle lavoratrici ed a quei lavoratori venga restituita la dignità che meritano. Per la cronaca, TUTTO IL PERSONALE DI CUI SOPRA E’ SOGGETTO AI LIMITI DELLA LEGGE 146/1990 , SERVIZI GARANTITI ANCHE IN CASO DI SCIOPERO. Per questo il 9 Dicembre Noi SCIOPERIAMO.

La segreteria della Funzione Pubblica Cgil di Ferrara Vitali, Salvioli, Veronesi, Artosi, Greco

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