Si chiama “Ferrara la città del cinema” ed è “un insieme di scuole, di campus internazionali, di agenzie cinematografiche e di produzione: una filiera creativa del cinema, interamente ferrarese”. Ne ha parlato ieri mattina a Rai 3 Emilia-Romagna l’attore e produttore cinematografico Stefano Muroni, presidente del progetto sostenuto dall’Amministrazione comunale – che ha messo a disposizione gli spazi dell’ex Mof – e presentato quest’estate nel contesto della Biennale di Venezia. Pochi giorni fa Muroni e la sua scuola d’arte cinematografica Florestano Vancini erano stati al centro di una puntata di “Storie”, l’approfondimento settimanale del Tg2 dedicato alle storie di vita e di successo.

L’attore ferrarese, illustrando la filiera del cinema e i grandi del cinema estense (tra i citati: Michelangelo Antonioni, Florestano Vancini, Giorgio Bassani, Folco Quilici, Carlo Rambaldi, Adriana Benetti, la prima diva del neorealismo italiano), ha detto: “A Ferrara abbiamo creato un luogo in cui i ragazzi si possono preformare internazionalmente, formare professionalmente e muovere i primi passi nel mondo del lavoro”. Muroni ha poi sottolineato che “nonostante le restrizioni, quest’anno abbiamo più iscritti sia al centro preformazione attoriale sia alla scuola d’arte cinematografica Florestano Vancini, con 160 allievi complessivi, da tutta Italia. Chiaramente operiamo in sicurezza, con lezioni online, ma ciò che è importante è che la creatività artistica non si è fermata. E noi andiamo avanti fiduciosi, questa per il nostro settore non è una carestia ma una grandinata e a breve finirà”.

“Il nostro passato dice che siamo una città del cinema. Col progetto ‘Ferrara la città del cinema abbiamo provato a dare una veste nuova al settore, attraverso un progetto contemporaneo, orientato alla formazione e alla produzione cinematografica – ha spiegato l’attore ferrarese – . La nostra missione finale è rendere i ragazzi più felici, aiutandoli a credere e a realizzare i loro sogni”. In chiusura un’anticipazione sul futuro: “Il mio prossimo film? Sarà sicuramente ambientato nel territorio ferrarese e in Emilia-Romagna. L’argomento? Una storia della Grande Guerra, legata alle conseguenze del conflitto e al disturbo post traumatico da stress di chi l’ha vissuto”. “L’interesse della Rai e la grande visibilità che sta avendo la filiera creativa in cui abbiamo creduto dimostrano che la scommessa è vincente – dice l’assessore Marco Gulinelli –. E il numero degli iscritti alle scuole, anche considerando il periodo di difficoltà, conferma la bontà dell’iniziativa, la grande professionalità e competenza con cui Stefano e il suo staff portano avanti il progetto. Ferrara ha un grande passato cinematografico e vogliamo cogliere questa eredità anche come un grande investimento per il futuro, dando a tanti ragazzi l’opportunità di coltivare i loro sogni e di farne una professione”.