Fiscaglia
24 Novembre 2020
Interrogatorio di garanzia per Tralli e Scalabrini. I legali: sono dispiaciuti e disponibili a collaborare

Pensionata legata e minacciata, confessa anche il secondo rapinatore

Aula del gip in tribunale
di Redazione | 3 min

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Aula del gip in tribunaleFiscaglia. Alla fine anche il secondo rapinatore ha confessato. Davanti al gip Vartan Gaicomelli Francesco Tralli, assistito dall’avvocato Marcello Barbè, ha ammesso tutto quanto contestato dagli inquirenti della squadra mobile e si è detto pentito e disponibile a risarcire materialmente e moralmente la vittima.

Gli investigatori ne erano sicuri e ora è arrivata l’ammissione. Era lui quella notte con Andrea Scalabrini nella casa della vittima. Brevissimo anche il suo interrogatorio di garanzia Scalambrini. Appena venti minuti per ribadire quanto aveva già confessato dopo l’arresto. Vale a dire che – riferisce l’avvocato Stefano Forlani – è disponibile a collaborare pienamente ed è affranto per quanto successo.

I due rapinatori, Tralli, 31 anni, originario di Bondeno, ma da tempo residente nel Comacchiese, e Scalabrini, di 28 anni, residente nella zona di Migliarino, erano rispettivamente ristretti in carcere e ai domiciliari dopo le due ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Polizia.

I fatti contestati risalgono al 5 ottobre scorso, quando in tarda serata una signora di circa 60 anni, mentre era nella propria abitazione di Massa Fiscaglia, ha ricevuto una chiamata da parte di un uomo, che lei credeva essere un conoscente e che le ha preannunciato di essere in procinto di farle visita. La donna, sola in casa, che vive della sola pensione, per nulla preoccupata per l’orario inconsueto, verso le 23 ha sentito suonare alla porta e ha aperto, pensando di trovarsi di fronte l’amico che doveva ritirare una coperta lavorata a maglia.

Di fronte si è trovata due individui mascherati con il passamontagna e con in pugno armi che sembravano vere: un fucile d’assalto e una pistola a canna lunga. Dopo aver terrorizzato la vittima ed essersi fatti strada, hanno iniziato rovistare in casa alla ricerca di denaro e, non soddisfatti del magro bottino di 230 euro in contanti, le hanno preso la carta Postepay, sprovvista però di fondi. Dopo avere minacciato e legato la donna con un nastro trovato in casa, i due rapinatori si sono allontanati rapidamente.

Le prime attività d’indagine hanno consentito agli agenti della Mobile di ricondurre il modus operandi e le descrizioni dei due rapinatori proprio a due giovani arrestati il giorno dopo per aver tentato di rapinare e abusare sessualmente, con la minaccia dello stesso tipo di armi, una prostituta nella periferia di Ferrara.

In particolare, la 60enne non solo ha riconosciuto i passamontagna che erano stati sequestrati ai rapinatori della prostituta ma, dopo avere descritto alla perfezione l’arma lunga utilizzata, ha individuato il caratteristico rumore dei pallini in plastica contenuti nel caricatore.

Nei giorni successivi grazie ad alcune perquisizioni nelle rispettive abitazioni dei due arrestati, sono stati recuperati tutti i capi di abbigliamento indossati la sera della rapina e in particolare una maglia con una cerniera laterale che addirittura uno dei due indossa in una foto sul suo profilo Facebook.

Tralli era stato rintracciato presso l’abitazione dei genitori nel mantovano, dove scontava la detenzione per la prima rapina e condotto nel carcere estense; Scalabrini era stato ristretto agli arresti domiciliari anche per via della collaborazione dimostrata.

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